BIOTOPO

brasile_foresta_amazzonicaBIOTOPO

Spesso si legge su vari post e siti internet che qualcuno ha l’idea di realizzare un biotopo per quella specie o di quella zona, ma altrettanto spesso si abusa di questa parola e le si associa un significato incompleto o errato. Cerchiamo di capire il perché, innanzitutto prendendo in considerazione il termine con il suo significato letterario:
“In biologia, viene indicato con questa parola il complesso ecologico in cui vive una determinata specie animale e vegetale, o una particolare associazione di specie”.
“In ecologia il biotopo è un’area di limitate dimensioni di un ambiente dove vivono organismi vegetali ed animali di una stessa specie o di specie diverse, che nel loro insieme formano una biocenosi. Biotopo e biocenosi formano una unità funzionale chiamata ecosistema. Il biotopo è dunque la componente dell’ecosistema caratterizzata fa fattori abiotici (non viventi), come terreno o substrato, con le sue caratteristiche fisiche e chimiche, temperatura, umidità, luce e così via, ma non considerata disgiunta dalla componente biologica”.
Tipici esempi di biotopo sono: una pozzanghera, un prato, un torrente o, più in generale, qualsiasi ambiente che abbia caratteristiche sufficientemente unitarie.

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Da questa ultima definizione si capisce subito che un grande fiume come può esserlo il Rio delle Amazzoni non ha caratteristiche unitarie per cui non è corretto parlare di biotopo del Rio delle Amazzoni in generale. Per cui il primo passo per poter capire meglio il significato e di conseguenza il giusto utilizzo della parola è che l’ambiente rappresentato deve possedere caratteristiche unitarie anche se è esteso per più o meno km². Detto questo che dire a proposito di “biotopo asiatico” o “biotopo amazzonico”. Sono “semplicemente” estesi per una superficie di milioni di km² e presentano differenze importanti tra le varie zone e per questo non esiste un biotopo amazzonico (o asiatico/africano) unico e riproducibile. Una volta individuato un ambiente relativamente piccolo si può cercare di riprodurlo (non sto parlando di acquari, necessariamente) in miniatura per poterlo godere “dal vivo” nelle nostre case. Per fare questo occorre per prima cosa cercare informazioni riguardo al suddetto ambiente, informazioni non solo al riguardo delle specie viventi che lo popolano ma anche riguardo la componente abiotica caratteristica del luogo come sabbia, pietre, legno, detriti in genere. Dopo aver cercato i vari accessori che lo compongono, bisogna avere un occhio di riguardo per le “regole” che fanno funzionare quel determinato ambiente, regole che fanno capo alle condizioni climatiche innanzitutto, sia per quanto riguarda la temperatura sia per quello che concerne la stagionalità, le precipitazioni, le ore di luce…insomma, la cosa ideale (spesso non fattibile) sarebbe andare per un periodo nel luogo da noi scelto per capire bene “come funziona”.

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Detto questo passiamo al lato puramente acquaristico o terraristico del concetto. Innanzitutto perché alcuni scelgono di allestire un acquario o un terrario “biotopo”?
Precisando che un vero acquario o terrario biotopo è una cosa secondo me impossibile da realizzare, permettetemi l’utilizzo del termine in queste pagine. In generale viene voglia di ricreare un ecosistema molto simile ad uno realmente esistente per portare a casa e ammirare un pezzo di natura a noi lontana. In questo modo si ha la possibilità di studiare e di godere di un particolare spettacolo in cui animali, piante e altri organismi viventi interagiscono tra di loro.
Una cosa che si dovrebbe fare, per provare a creare un buon acquario (o terrario) geografico, è quella di limitare le piante ad una (al massimo un paio) di specie; troppo spesso negli acquari (ma anche nei terrari) ci sono molte specie di piante che, anche se provenienti dallo stesso continente, non formano un paesaggio realistico.
Per questo è meglio concentrarsi sulla quantità più che sulla varietà!

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Certo non si possono riportare tutte le caratteristiche naturali nel nostro acquario/terrario perché sicuramente non avremmo la possibilità di riprodurre molte cose come ad esempio i predatori naturali, le interazioni con altri animali o vegetali (un albero che cade, un grosso animale che fa il bagno nel fiume o bene, un uccello che si tutta in acqua, ecc.) né i maggiori cambiamenti climatici stagionali (le alluvioni, le secche, le forti piogge torrenziali…) però l’obbiettivo per i veri appassionati è quello di cercare il più possibile di ricreare un ambiente naturale veritiero.
È sicuramente una sfida, una difficile sfida che spesso non si riesce a vincere per motivi pratici o per scelte personali (va ricordato che un pezzo di fiume non è esattamente l’idea di acquario che molti hanno in mente di ricreare), così come, a volte, neanche un pezzo di foresta è esattamente uguale a quello che uno desidera riprodurre nel proprio terrario.
Detto questo, spero che si inizi ad usare questa parola con maggiore coscienza perché è una parola ricca di significato e per alcune persone rappresenta un vero impegno (conosco alcuni acquariofili e terrario fili che dedicano molto tempo allo studio e alla riproduzione di veri “biotopi” per cui, almeno per rispettare il loro lavoro, cerchiamo di usare bene questa espressione).
Ricordo inoltre che esistono differenti metodi per indicare un acquario/terrario allestito con piante e animali provenienti dalla stessa zona geografica: si può utilizzare il termine di “acquario o terrario geografico”, “acquario o terrario sudamericano/asiatico/africano/europeo”, ecc.

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INDICAZIONI PER UN ACQUARIO/TERRARIO/PALUDARIO BIOTOPO

SUDAMERICA
AMAZZONIA (BRASILE)

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Piante terrestri ed epifite
Caladium bicolor, Calathea spp., Cattleya spp., Cryptanthus acaulis, Iresine herbdtii, Jacobina carnea, Neoregelia carolinae, Nidularium innocentii, Schlumbergera russe liana, Begonia spp., Monstera deliciosa, Dieffenbacchia amoena.
Piante acquatiche e palustri
Bacopa lanigera, Ceratopteris pteridoides, Echinodorus amazonicus, E. horizontalis, E. martii, E. tenellus, Eichhornia azurea, E. crassipes, Hydroleys nymphoides, Hydrocotyle leucocephala, Limnobium laevigatum, Ludwigia helminthorrhiza, Mayaca fluviatilis, Pistia stratiotes, Salvinia auriculata, Alternanthera reineckii.
Invertebrati acquatici
Pomacea bridgesii, P. canaliculata.
Pesci
Osteoglossum bicirrhosum, Synbrancchus marmoratus, Carnegiella spp., Thoracocharax spp., Copella arnoldi, Monocirrhus polyacanthus, Corydoras melini, C. sodalis, C. agassizii, C. pygmaeus, Apistogramma agassizii, A. cacatuoides, A. pertensis.
Anfibi
Typhlonectes natans, Pipa pipa, Dendrobates azureus, D. leucomelas, D. tinctorius.
Rettili
Chelus fimbriatus, Phrynops nasutus, Podocnemis unifilis, Eunectes murinus.

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SUD-EST ASIATICO
CINA SUD-ORIENTALE

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Piante terrestri ed epifite
Polistichum tsus-sinense, Nephrolepis exaltata, N. acutifolia, Primula malacoides, P. obconica, Clerodendrum bungei, Aerides odoratum.
Piante acquatiche e palustri
Cryptocoryne crispatula, Eusteralis stellata, Houttuynia cordata, Limnophila heterophylla, Nymphoides hydrophylla, Rotala wallichii, Saururus chinensis.
Invertebrati acquatici
Neocaridina heteropoda, N. palmata
Pesci
Anabas testudineus, Macropodus opercularis, M. spechtii, Osphronemus gorami, Tanichthys albonubes.
Anfibi
Cynops orientalis, Tylototriton verrucosus, Paramesotriton hongkongensis, Bombina orientalis, Occidozyga lima, Fejervarya cancrivora, Polypedates leucomystax.
Rettili
Pelodiscus sinensis, Sacalia bealei, Chinemys reevesi, Geoemyda spengleri, Physignathus cocincinus, Enhydris enhydris, Xenochrophis piscator.

Cynops orientalis
Cynops orientalis