Brasile, incendi record bruciano l’Amazzonia.
21 Agosto 2019
di Lorenzo Brenna
L’estensione dei roghi, che hanno bruciato ampie aree di foresta pluviale, è testimoniata dalle immagini satellitari diffuse dall’Inpe e dalla Nasa.
Dopo le foreste boreali dell’Artico, in fiamme con gravissime conseguenze per il clima, l’uomo e la fauna, anche la foresta amazzonica è vittima degli incendi. Tra l’11 e il 13 agosto numerosi roghi hanno infatti colpito gli stati di Rondônia, Amazonas, Pará e Mato Grosso, devastando ampie aree di foresta pluviale, e molti continuano a bruciare. L’intensità delle fiamme era così elevata da essere visibile dallo spazio, come testimoniano le immagini diffuse dall’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile (Inpe) e dalla Nasa.
Aumentano gli incendi
Il numero di incendi, secondo quanto riportato dall’Inpe, sarebbe aumentato drasticamente rispetto allo scorso anno, addirittura dell’84 per cento, e una simile quantità di roghi non si vedeva in Brasile dal 2013. Da gennaio ad agosto sono stati registrati circa 73mila incendi.
L’impatto su ambiente e popolazione
Lo scorso 19 agosto il fumo degli incendi, portato dal vento, ha provocato un blackout diurno nella città di San Paolo, durato circa un’ora. Oltre a questo episodio non sono stati segnalati disagi alla popolazione, anche se non si conosce l’impatto sulle popolazioni indigene che vivono nella foresta. Le conseguenze più gravi sono sul fronte ambientale: la foresta amazzonica è infatti l’ecosistema più ricco di biodiversità al mondo. Questa enorme foresta pluviale è inoltre il principale deposito di anidride carbonica del pianeta, la cui distruzione provocherebbe il rilascio di grandi quantità di gas a effetto serra nell’atmosfera, accelerando ulteriormente i cambiamenti climatici.
Le cause degli incendi in Amazzonia
Solitamente, nella regione amazzonica, gli incendi sono rari dato che l’elevato tasso di umidità ne ostacola la nascita e la propagazione. Luglio e agosto sono però i mesi più secchi, proprio in questo periodo diversi incendi vengono deliberatamente appiccati da allevatori e agricoltori per mantenere i pascoli per il bestiame e i terreni agricoli o per deforestare per altri scopi.
Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha minimizzato sostenendo che in questo periodo gli incendi sono normali. L’Inpe sostiene invece che il numero di roghi è inusuale e non in linea con il trend della stagione secca. “La stagione secca crea le condizioni favorevoli per l’uso e la diffusione del fuoco – ha spiegato a Reuters Alberto Setzer, ricercatore dell’Inpe – ma accendere un fuoco è opera dell’uomo, deliberatamente o per caso”.
Amazzonia già piegata da deforestazione
Gli incendi che hanno bruciato e che continuano ad ardere nell’Amazzoniabrasiliana rappresentano un ulteriore attacco all’ultimo grande polmone verde del pianeta, già colpito duramente dalla dilagante deforestazione. Negli ultimi mesi infatti la foresta brasiliana è andata distrutta a un ritmo inaudito: ogni minuto scompaiono tre campi da calcio, e sembra essere sull’orlo del punto di non ritorno. Recentemente l’agenzia spaziale brasiliana, dati alla mano, ha denunciato un’accelerazione della deforestazione in seguito all’insediamento di Bolsonaro (circa il l’88 per cento in più rispetto al 2018), ma quest’ultimo, per tutta risposta, ha licenziato il direttore dell’agenzia, accusandolo di aver mentito sulla portata della deforestazione e di aver tentato di minare la stabilità del governo.
Impressionante immagine satellitare dopo devastanti incendi boschivi che consumano l’Amazzonia
È una delle aree del pianeta considerata una riserva per la biodiversità, ma la più grande foresta tropicale del mondo è in pericolo a causa dell’aumento degli incendi boschivi che hanno devastato oltre 3 mila chilometri quadrati quest’anno, solo nella parte brasiliana.
La situazione è così impressionante che la NASA, attraverso la sua piattaforma Fire Information per il sistema di gestione delle risorse (FIRMS), ha svelato un’immagine satellitare con le fonti attive.
Quest’anno, secondo i registri del centro di ricerca spaziale INPE del Brasile, gli incendi boschivi nel polmone verde del pianeta portano una somma record di 72.843 focolai, con un incremento dell’83% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Questo è il record più grande da quando l’entità ha iniziato a raccogliere questi dati nel 2013.
L’INPE ha anche affermato che da giovedì la scorsa settimana i suoi satelliti hanno rilevato 9.507 nuovi incendi boschivi, principalmente nel bacino amazzonico.
Politica ambientale
La principale critica che viene fatta nei social network e dai gruppi di esperti è che l’aumento è dovuto alle politiche ambientali nulle del presidente Jair Bolsonaro.
Secondo i dati del Programma di monitoraggio delle terre bruciate dell’INPE, esiste una relazione diretta tra l’aumento della combustione e la crescita della deforestazione.
Lungo queste linee, i dati rivelano che dei 10 comuni che hanno registrato i maggiori incendi nel 2019, sette sono nell’elenco dei comuni con il maggior numero di avvisi di deforestazione, mentre gli altri nell’elenco appartengono al Bioma chiuso, il secondo ecosistema più grande in quel paese.
L’allerta per lo stato dell’Amazzonia si è intensificata e attraverso Twitter le persone hanno lanciato una campagna con l’etichetta #PrayforAmazonas per porre il problema al centro della discussione e garantire che vengano prese misure per frenare la complessa situazione.
La Foresta amazzonica e i rischi per il pianeta
In un clima di allarme per il nostro pianeta, di campanelli d’allarme e di agitazione generale, la Foresta amazzonica sta andando in fiamme. Si potrebbe dire che per quanto riguarda l’Amazzonia, si stanno percorrendo numerosi passi all’indietro. Infatti il governo Bolsonaro, piuttosto che scendere in campo per difendere la Terra e la foresta, dà man forte a coloro che abbattono, bruciano e distruggono l’ambiente. Questo perché ci si pone come primo obiettivo lo sviluppo economico a pieno discapito della natura e dell’ambiente. Tutti gli sforzi compiuti dai governi precedenti si stanno rivelando inutili.
Ma cosa rappresenta la Foresta amazzonica per il pianeta? È la più grande foresta pluviale al mondo, ospita 3 milioni di specie animali e vegetali e 1 milione di indigeni. È importantissima per la Terra in quanto è il deposito di carbonio indispensabile per rallentare il riscaldamento globale. Quindi, perdere la Foresta amazzonica significa peggiorare gli effetti del riscaldamento globale.
Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla.
Martin Luther King