EPIPEDOBATES

Epipedobates_tricolor_closeORIGINE
Epipedobates è una genere di “rane freccia velenose” originarie del Sud America.

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CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Anphibia
Ordine Anura
Famiglia Dendrobatidae
Sottofamiglia Colostethinae
Genere Epipedobates Myers, 1987

downloadSpecie
Circa 30 specie sono attualmente descritte.
Recentemente molte delle specie sono state collocate nel genere ripreso, Ameerega.
Alcune specie
• Epipedobates anthonyi – (Noble, 1921)
• Epipedobates azureiventris
• Epipedobates boulengeri – (Barbour, 1909)
• Epipedobates braccatus – (Steindachner, 1864)
• Epipedobates darwinwallacei – Cisneros-Heredia & Yáñez-Muñoz 2010
• Epipedobates espinosai – (Funkhouser, 1956)images (1)
• Epipedobates femoralis
• Epipedobates maculatus – (Peters, 1873)
• Epipedobates myersi – (Pyburn, 1981)
• Epipedobates narinensis
• Epipedobates rufulus – (Gorzula, 1990)
• Epipedobates tricolor – (Boulenger, 1899)
• Epipedobates zaparo

Specie precedentemente in Epipedobates
Queste 17 specie sono state spostate al genere Ameerega :
• Ameerega andinadownload-1
• Bassleri Ameerega
• Bilinguis Ameerega
• Ameerega cainarachi
• Erythromos Ameerega
• Ameerega flavopicta
• Ameerega hahneli
• Ameerega Ingeri
• Ameerega macero
• Ameerega petersi
• Ameerega pictaepipedobates-tricolor
• Ameerega planipaleae
• Ameerega pongoensis
• Ameerega pulchripecta
• Ameerega silverstonei
• Ameerega smaragdina
• Ameerega trivittata

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ZarayungaanthonyiEPIPEDOBATES ANTHONYI

Epipedobates tricolor (BOULENGER, 1899) è una rana appartenente alla famiglia Dendrobatidae. La “rana veleno fantasma”, come viene definita nel linguaggio comune, di solito, in letteratura, veniva confusa, almeno fino al 2004, con Epipedobates anthony.

Epipedobates_tricolor                Classificazione scientifica

Dominio
Eukaryota

Regno
Animalia

Sottoregno
Eumetazoa

Superphylum
Deuterostomia

Phylum
Chordata

Subphylumimages
Vertebrata

Infraphylum
Gnathostomata

Superclasse
Tetrapoda

Classe
Amphibia

Sottoclasse
Lissamphibia

Ordineepipedobates tricolor
Anura

Famiglia
Dendrobatidae

Sottofamiglia
Colostethinae

Genere
Epipedobates

Specie
E. tricolor
Nomenclatura binomiale

Epipedobates tricolor
(Boulenger, 1899)

downloadDiffusione
Diffusa in particolar modo nelle parte centrale dell’Ecuador, sul versante pacifico delle Ande ad un’altitudine compresa tra i 1200 e i 1800 m. L’habitat di queste rane è alle pendici delle Ande nella provincia di Bolivar e Cotopaxi.

ecuadorBiotopo
Vive nella foresta pluviale subtropicale. Si possono rinvenire nelle foreste naturali e nelle aree deforestate, ma sono stati trovati esemplari anche nelle piantagioni di banane, di cacao e addirittura nei terreni adibiti a pascolo per il bestiame. Il suo habitat naturale è la lettiera di foglie sul pavimento della foresta tropicale, in particolare nei pressi dei corsi d’acqua e nelle zone umide.

img_1112Stato di conservazione
Questa specie è in pericolo, classificato dallo IUCN, in EN (Endangered), in via di estinzione. La causa è da riportare alla sua portata molto limiata, stimata in meno di 5000 km quadrati e l’apparente diminuzione del numero di esemplari di questa specie.

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Descrizione
Con i suoi 2,5 cm di lunghezza la si può considerare una fra le più piccole della specie.
I maschi misurano 21,5-23 mm, mentre le femmine sono leggermente più grosse, arrivando ai 22-26 mm.
Solitamente di colore rosso scuro o rosso mattone inframezzato da tre strisce più chiare che percorrono il dorso partendo dalla punta del naso fino alle zampe posteriori. Vi sono diverse variazioni spesso influenzate dalla larghezza delle bande verticali. La superficie dorsale è di solito verde o giallo con strisce longitudinali.
Possiede una testa abbastanza voluminosa, con il muso troncato e la pelle liscia. Il primo dito delle zampe è più lungo del secondo e le zampe sono leggermente palmate.

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Etologia e biologia
È nota nel mondo scientifico per la sua forte tossicità, che può anche essere letale. Di notevole importanza ai fini terapeutici, la scoperta di una molecola prodotta dalla rana, l’epibatidina, che si è dimostrata un analgesico fino a 200 volte più potente della morfina.

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Allevamento in terrario
Un terrario di 60x40x50 cm può ospitare 5-6 esemplari. La temperatura ideale è compresa tra i 25° ed i 28°C durante il giorno, da portare gradualmente a 20° la notte.
Possono sopportare anche temperature più alte, smettendo però di riprodursi.
Il terrario deve essere corredato da diversi nascondigli, come tronchi e foglie secche, e disporre di una piccola bacinella d’acqua od un piccolo laghetto. Inoltre devono essere previste piante vive come Bromelie e Spatiphyllum.
La dieta ideale è composta da collemboli, drosofile, tarme della farina e grilli microscopici.
Specie piuttosto robusta, adatta per chi vuole iniziare ad avvicinarsi a questo hobby.

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Riproduzione
Epipedobates tricolor è forse la specie più prolifica di tutta la famiglia Dendrobatidae. Una sola coppia può deporre dalle 15 alle 40 uova. Il maschio emette un trillo melodioso, molto intenso e malgrado le sue minute dimensioni, ad un volume alto, tutte le mattine prima di iniziare ad albeggiare inizia a delimitare il proprio territorio.
Quando l’umidità del terrario è compresa tra l’80% ed il 100% il maschio attira la femmina nel luogo di deposizione, che sarà rappresentato da superfici lisce e pulite come ad esempio le foglie delle piante. Subito dopo essere state deposte, le uova vengono fertilizzate dal maschio che poi continuerà a sorvegliarle per mantenerle umide e proteggerle da eventuali predatori.
Dopo 10-14 giorni i girini rompono la membrana gelatinosa ed escono dall’uovo; in natura il maschio sistema i girini sulla schiena per poi depositarli, dopo lunghe e accurate ricerche, in una pozza d’acqua.
In cattività i girini si possono allevare artificialmente con cibo per pesci tropicali ed alghe liofilizzate come la Spirulina.

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frogs (28 of 70)10471201_10204977522211019_1215090249335701919_nE. anthony
Se i girini di una nidiata hanno a disposizione un po’ di spazio con nascondigli creati da piante acquatiche e vengono nutriti costantemente ed abbondantemente, possono essere allevati insieme; se mantenuti diversamente, in ambienti ristretti, si possono verificare casi di cannibalismo.
Con l’acqua ad una temperatura di 25°C circa i girini impiegano più o meno 50 giorni a metamorfosare.
Le rane appena metamorfosate anno spostate in un piccolo terrario contenente del muschio fresco che manterrà la giusta umidità, ed alcune foglie secche di quercia per creare dei nascondigli.
Il nutrimento sarà costituito da collemboli, afidi e Drosophila melanogaster.

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Curiosità
Per rendere l’idea dell’alta prolificità di queste rane basti pensare che ogni singola femmina può deporre in tre mesi 140 uova e, se le condizioni di temperatura e umidità lo consentono, può continuare a deporre per tutto l’anno arrivando a generare anche 600 uova.

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EPIPEDOBATES ANTHONY

(Noble, 1921)

downloadEtimologia
Il nome fa riferimento allo studioso H. E. Anthony, che per primo si interessò alla specie in una provincia dell’Ecuador.
Fino al 2004 questa specie era commercializzata e conosciuta con il nome di Epipedobates tricolor e ancora adesso in molti documenti è così riconosciuta.
In realtà le queste due specie sono state separate sia su base morfologica che genetica.

Diffusione
L’area di distribuzione di questa specie è rappresentata da una regione a Sud-Ovest dell’Ecuador, comprendente le provincie di El Oro, Azuay e Loja, ma molto probabilmente l’areale totale si estende ben oltre queste regioni, spingendosi a sud fino ai confini con il Perù.
Vive in zone che vanno dal livello del mare, fino ai quasi 1800 m. dei pendii vicini.

6777707_origDescrizione
Animale di media taglia (2-2.5 cm), Epipedobates anthonyi rappresenta una tra le più piccole rane del gruppo. La colorazione, molto variabile, spettacolare e caratteristica è rappresentata da un colore rosso mattone, rosso vivace o bruno scuro di base, sul quale spiccano tre linee longitudinali che vanno dal bianco sporco al giallo, turchese, azzurro in varie sfumature, una dorsale e due dorso laterali. Spesso la linea dorsale è interrotta a livello del muso dando origine ad una caratteristica macchia bianca apicale.

download (1)Come per molte altre specie, anche per questa sono presenti delle varianti geografiche (morph), dovute ad evoluzione e riproduzioni avvenuti in isolamento genetico.
Tra i vari morph riconosciuti possiamo incontrare animali con colorazioni di fondo marrone scuro, a volte prossimi al nero, oppure animali in cui le linee bianche sono regredite a tal punto da essere quasi scomparse, oppure al contrario casi in cui si sono talmente dilatate da ricoprire quasi l’intero animale rendendolo così per buona parte bianco. Altra caratteristica che contraddistingue queste locality è relativa alla tonalità del bianco delle linee, si va infatti dal bianco candido, al bianco sporco, per arrivare a sfumature azzurrate o addirittura madreperlacee.
In ogni caso la colorazione definitiva si raggiunge solo con l’età adulta, animali giovani sono infatti pressoché marrone/grigiastro con linee poco marcate.

03000013049_01_fIl dimorfismo sessuale appare quasi assente, anche se spesso i maschi si presentano più snelli e le femmine più “rotonde”. Però non sempre è così, animali che si riteneva fossero femmine a causa dell’abbondante, per non dire eccessivo, addome, inseriti in un terrario con più maschi hanno iniziato a cantare nell’arco di 5 minuti.

Avere una certezza quindi sul sesso di animali di questa specie è possibile solo con animali in età adulta e solo in seguito all’osservazione del loro comportamento ; meglio ancora osservando i canti dei maschi (dato che cantano spesso e volentieri).

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Comportamento in terrario

Questa rana dai colori vivaci è, come la maggior parte dei Dendrobatidae, attiva di giorno e per niente timida. Contrariamente alle altre specie del suo genere, non si nasconde e quindi è sempre ben osservabile nel terrario, un’osservazione che non diventa mai noiosa grazie alla sua agilità e al suo comportamento territoriale.

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Allevamento in terrario

Epipedobates anthonyi è un animale robusto e poco esigente e per questo molto adatto ai neofiti. Grazie al tasso di riproduzione piuttosto elevato è relativamente facile da allevare e gli esemplari d’allevamento sono disponibili praticamente tutto l’anno e prezzi accessibili. Questo rende anche possibile l’affrancamento da specie di rane reperibili solo come esemplari selvatici.

E’ l’animale perfetto per chi vuole iniziare col terrario

Date le ridotte dimensioni e le limitate esigenze di spazio, posso dire che per Epipedobates anthonyi un posto si trova sempre. Un bel terrario con piante e con E. anthonyi è decisamente un elemento che impreziosisce lo spazio abitativo. Le rane sono molto gradevoli sia per l’aspetto sia per il loro comportamento e sono indicate anche per i principianti. Il fatto che siano sempre visibili nel terrario e che il loro interessante comportamento si possa osservare senza problemi è sicuramente fonte di gioia e grande soddisfazione per il terrariofilo. La strumentazione per il terrario e il mangime necessario non sono particolarmente costosi e sono disponibili regolarmente nei negozi specializzati. Anche i costi per la gestione restano limitati e la cosa può giocare a favore di questi animali. Insomma, una bella opportunità per chi vuole iniziare. Infatti, un bel terrario ricco di piante e in combinazione con esemplari di E. anthonyi attrae l’attenzione e risveglia l’interesse di una enorme schiera di potenziali appassionati.

Qual’è l’equipaggiamento necessario?

Ideale per un piccolo gruppo è un terrario 30x30x45 cm. All’interno del terrario è necessario inserire uno strato drenante di sfere d’argilla da ricoprire con uno strato di terra per terrari o humus. Lo strato drenante impedisce l’impaludamento del fondo. L’aggiunta di muschio negli anfratti e negli angoli aumenta localmente l’umidità dell’aria. Il terrario viene poi allestito con alcune rocce e piante, in modo da offrire agli animali uno spazio adatto alle proprie attività. In particolare le piante vere rendono l’ambiente decisamente più accogliente e visivamente più gradevole, anche se aumentano al tempo stesso l’impegno richiesto per la manutenzione del terrario. Inoltre, si può impreziosire l’allestimento introducendo un guscio di noce di cocco che funge da nascondiglio ed una ciotola con acqua bassa.

L’illuminazione

Per quanto riguarda l’illuminazione, è sufficiente una lampada compatta a luce diurna a bassa emissione di calore. I produttori offrono di norma lampade adatte da installare al soffitto del terrario.

• Temperatura:

A seconda della provenienza dovrebbe aggirarsi sui 22-26°C, con temperature più fresche per i morph di alta montagna.
Nonostante ciò questa specie tollera tranquillamente temperature sia più calde (fino ai 28-29°C), che più fredde (passa tranquillamente l’inverno a 18°C).
Chiaramente temperature vicine al limite massimo influiscono sulla qualità delle riproduzioni e sul metabolismo degli animali, che appare accelerato, mentre temperature troppo fredde hanno effetto contrario, ovvero rallentano il metabolismo e rendono gli animali decisamente poco attivi.

Normalmente la temperatura necessaria si ottiene già con lampade di bassa potenza. Si consiglia, tuttavia, l’uso di un tappetino riscaldante regolato da termostato per stare nel sicuro anche nel periodo invernale o negli ambienti più freddi.

220px-SDC11457_-_Epipedobates_anthonyi• Umidità:
L’umidità va mantenuta medio-alta, intorno al 70-80%. L’umidità la si può ottenere utilizzando impianti per la pioggia, nebulizzatori e relativi dispositivi di regolazione.

• Terrario:

Date le dimensioni limitate (max 2,5 cm) non richiede spazi troppo grandi, già un terrario di cm 30x30x45(h) può ospitare un piccolo gruppo di queste specie.

Il terrario minimo per questa specie deve essere almeno un cubo di 40 cm di lato, in cui poter ospitare 3-4 esemplari. Per gruppi più numerosi le dimensioni devono salire, a volte anche considerevolmente qual’ora si decidesse di tenere più maschi assieme. Questo perché i maschi sono abbastanza territoriali e tendono a ritagliarsi il proprio spazio all’interno del terrario. Ogni modo non ingaggiano mai vere lotte, ma sfogano la loro territorialità a livello canoro, possedere infatti 2-3 maschi insieme equivale a sentirli cantare praticamente tutto il giorno, a partire dalle prime luci che filtrano nella stanza, fino alla completa oscurità alla sera.
Per questo motivo il terrario deve essere abbondante mente piantumato, oltre che con piante dalle foglie piccole come i Ficus sp., anche con specie dalle foglie più grandi e resistenti come i filodendri, sulle cui foglie spesso le rane stazionano e depongono.
Importante è anche strutturare il terrario con legni, radici,piante ecc, in modo tale da ricreare delle barriere visive naturali, così che i maschi non siano sempre in contatto visivo (stress).
Infine utile è la presenza di svariate specie di Bromeliaceae, utili come riserva d’acqua in cui le rane amano immergersi, ma dall’esperienza vissuta sembrano non essere poi così essenziali, soprattutto se si provvede ad una buona e regolare umidificazione del terrario stesso.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAAlimentazione
Epipedobates anthonyi è come molte specie del suo gruppo un animale famelico, al momento del pasto si fa decisamente spavalda arrivando a mangiare sotto gli occhi dell’allevatore. Richiede cibo vivo reperibile senza problema da allevatori o nei negozi specializzati.
Accetta buona parte dei cibi possibili, dalle drosophyle, ai collemboli, ai microgrilli e a volte anche piccole tarme della farina o del miele. Chiaramente benché di bocca buona , il cibo dovrà essere proporzionato alla dimensione dell’animale. La cosa migliore è introdurre nel terrario anche un pò di cibo per gli insetti, così che questi si concentrano in un punto ed è più facile osservare il pasto delle rane.

imagesRiproduzione
Specie molto prolifica, produce ovature che possono raggiungere le 30 e più uova.

Se l’alimentazione è buona e le femmine sono in salute, in poco tempo risponderanno agli insistenti trilli del maschio seguendolo nel sito di deposizione da lui prescelto. Questo nella maggioranza delle volte è rappresentato da una superficie liscia e pulita, come può essere una foglia.

La deposizione può durare abbastanza, dato l’elevato numero di uova, e una volta fecondate il maschio se ne prenderà cura provvedendo continuamente a mantenerle idratate.
Sono stati osservato alcuni esemplari deporre in prossimità dei neon, su foglie perennemente asciutte e a temperature insolitamente alte, ebbene anche in questi casi il maschio è riuscito a mantenerle idratate al punto tale da non compromettere lo sviluppo dei girini.

03000004497_01_fDopo 12-14 giorni dalla deposizione i girini cominciano a schiudere e il maschio li carica sul dorso per portarli in acqua.
Questi non presentano fenomeni di cannibalismo e possono essere tranquillamente allevati in un’unica vasca, alimentandoli con spirulina liofilizzata e cibo in polvere per avannotti, ponendo però attenzione alla pulizia dell’acqua dato l’elevato mero di individui.

Dopo circa due mesi avviene la metamorfosi, che presenta una peculiarità, ovvero è decisamente veloce, infatti appena spuntano le zampe anteriori i piccoli vanno prontamente trasferiti in una scatola con una rampa che permetta loro la fuoriuscita.

Di pari passo molto veloce è anche il riassorbimento della coda, dopo di che i piccoli vanno alimentati inizialmente con collemboli e poi con Drosophyla melanogaster.

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Epipedobates anthonyi “Zarayunga”

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E. tricolor su ficus montana
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