Per regolare il tasso d’umidità, si può programmare una nebulizzazione di acqua (come minimo due volte al giorno, all’alba e al tramonto), mediante un mini impianto automatico e temporizzato, meglio se sincronizzato all’impianto di ventilazione; i nebulizzatori ad ultrasuoni sono in grado di liberare piccolissime gocce d’acqua che si disperdono in un suggestivo aerosol, particolarmente gradito agli anfibi; molte specie delle regioni equatoriali, infatti, sono sensibili a fluttuazioni del tasso di umidità (alternanza di stagione piovosa e stagione secca) che possono essere opportunamente simulate da tali strumentazioni. Qualora si voglia acquistare un umidificatore ad ultrasuoni per uso domestico e lo si voglia adattare allo scopo, si scelga un modello con regolazione del flusso d’aria e lo si collochi sulla sommità del terrario per evitare l’eventuale stillicidio (Wolfson, 1999). La sanificazione periodica dell’umidificatore evita l’accumulo di potenziali patogeni, mentre l’utilizzo di acqua demineralizzata ovvia alla deposizione di calcare.