STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA

La famiglia Dendrobatidae non è considerata ad alto rischio a breve termine, ma rimane comunque vulnerabile. In passato il prelievo in natura a scopi hobbistici è stato piuttosto rilevante, oggi invece il numero di esemplari importato a questo scopo è prossimo allo zero poichè l’alto numero di esemplari riprodotti in cattività ha reso poco conveniente l’importazione di animali. Rimangono alcuni isolati casi di contrabbando di animali effettuati da privati che si recano per turismo nei luoghi d’origine. La più grande minaccia è rappresentata dalla deforestazione, dal rapido degrado e scomparsa del loro habitat; infatti in tutto il sud e centro America le foreste vengono distrutte ad un ritmo impressionante. Fortunatamente, a differenza di altri esseri viventi, i Dendrobatidi riescono spesso ad adattarsi al nuovo territorio: Oophaga pumilio, ad esempio, ha colonizzato le piantagioni di cocco e di caffè, e non è raro trovarle in prossimità di centri abitati dove arrivano a sfruttare oggetti abbandonati colmi d’acqua piovana come contenitori per crescere la prole.

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Anche la strategia riproduttiva e le cure parentali hanno influenzato positivamente lo stato di conservazione della specie. Non si può però abbassare la guardia poichè il disboscamento porta alla modifica e desertificazione del territorio e conseguentemente l’estinzione dell’ambiente, delle prede e quindi delle rane stesse.

Attualmente questi splendidi anuri (in particolare i generi Dendrobates, Epipedobates e Phyllobates) sono inclusi nell’appendice II della CITES (Convention of International Trade in Endangered Species of flora and fauna), sono cioè soggette ad un commercio regolamentato. Il recente sviluppo del loro allevamento e della loro riproduzione in cattività, soprattutto per alcune specie, consentirà forse in futuro di non considerarli più in reale pericolo di estinzione e se correttamente gestiti, di apprezzarli come meravigliosi animali da terrario.

10011601_291013297761674_8792505836990070970_oNegli ultimi anni sono stati avviati alcuni progetti di tutela ambientale che coinvolgono le popolazioni indigene. Uno di essi, organizzato in Perù sotto il nome di “Poison Dart Frogs Ranching to Protect Rainforest and Alleviate Poverty”, è curato direttamente da Rainer Schulte, famoso erpetologo che da anni si occupa della salvaguardia degli anfibi peruviani.

L’intento di questi progetti è quello di mantenere gli introiti locali tramite l’allevamento e la vendita di rane cresciute nel loro ambiente naturale sia agli appassionati che, più proficuamente, alle aziende farmaceutiche, costituendo così, almeno in parte, un’alternativa economica al taglio ed alla vendita del legname con la salvaguardia dell’habitat.

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