FELCI TROPICALI (Pterydophyta)

Asplenium nidusFELCI TROPICALI (Pterydophyta)

Tra gli organismi vegetali più belli ed affascinati da usare nel terrario occupano un posto di assoluto rilievo le felci.

E’ bene sottolineare che esistono felci in tutto il mondo e in tutte le situazioni: all’ombra e al sole, in clima secco e in clima umido, in terreno acido e in terreno alcalino. L’unico limite alla sopravvivenza di queste antiche piante è la mancanza di acqua nel momento fondamentale della riproduzione sessuata (meno che nelle specie apogame): l’elemento liquido è infatti il veicolo che consente allo sperma di raggiungere la cellula uovo e fecondarla.

Distribuiti in natura in ogni dove, eccetto alcune zone desertiche del pianeta, questi antichissimi vegetali similmente alle Bromeliaceae si sono adattate a diversi “stili di vita” laddove le condizioni climatiche ne hanno premesso la sopravvivenza.

Generalizzando e semplificando un po’ la questione, possiamo affermare che anche nel caso delle felci si possono osservare negli ambienti naturali generi e specie dalla struttura delle fronde molto eterogenea che conducono esistenza da epifite, litofite, geofite, acquatiche fisse sul substrato e galleggianti.
Nelle foreste pluviali del pianeta esistono generi e specie che similmente alle Bromelie e alle Orchidee conducono vita da epifite con rizomi spesso striscianti abbarbicati lungo i tronchi degli alberi o tra i muschi delle pareti di roccia.

DSC_9284CICLO BIOLOGICO

In linea generale si distinguono dalle piante inferiori (muschi, licheni, funghi, ecc) in quanto la pianta è un corno vale a dire una pianta ben formata in tutte le sue parti quindi provvista di radice, fusto, foglie, vasi, midollo, ecc ad eccezione degli organi di riproduzione cioè dei fiori e dalle piante superiori, in quanto sprovviste, come precedentemente detto, di organi di riproduzione visibili classici quali i fiori .

Le FELCI per riprodursi producono delle spore (da qui il nome di SPOROFITO) visibili sulla pagina inferiore delle foglie e contenute all’interno di SPORANGI che sono le capsule in cui maturano le SPORE. A loro volta gli sporangi sono riuniti in formazioni chiamate SORI.

Foglie con sporangi nella pagina inferiore
Foglie con sporangi nella pagina inferiore

La spora trasportata dal vento cade nel terreno e germina dando origine ad una pianta indipendente che produce GAMETI chiamata PROTALLO o GAMETOFITO. Su questo protallo si formano gli organi sessuali, ANTERIDI quelli maschili e ARCHEGONI quelli femminili dove maturano rispettivamente gli ANTEROZOI e le OOSFERE. L’anterozoo maschile si muove nella pianta grazie all’acqua presente (rugiada, pioggia, ecc.) e feconda la oosfera. Questa appena fecondata (EMBRIONE FECONDATO) germoglia restando nell’Archegonio (in questa fase l’embrione produce una specie di radice detta austorio che affonda nei tessuti del gametofito per nutrirsi). Da questo embrione si originerà la pianta di felce.

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COLTIVAZIONE IN TERRARIO

Le felci non hanno bisogno di particolari attenzioni: una volta comprese le loro necessità, la coltivazione è molto semplice. Innanzitutto ricordate che le temperature medie ottimali sono intorno ai 18°C e devono stare lontane dalle correnti d’aria. Se vedete che la felce vegeta bene nel luogo dove l’avete sistemata, non spostatela. Vuol dire che in quel luogo ha trovato un microclima ideale. Per vivere (che è diverso da sopravvivere) e perpetuarsi ogni pianta ha bisogno di nascere e crescere nell’ambiente naturale che è più consono alle sue caratteristiche, o meglio nell’ambiente che l’ha portata a modificare le sue caratteristiche per potercisi adattare traendo il massimo vantaggio dalle condizioni esistenti di terreno, luce e acqua.

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Temperature – Per conservare le felci in terrario è innanzitutto indispensabile scegliere piante che in natura vivono in un clima con temperature abbastanza uniformi nel corso dell’anno e delle giornate, con minime invernali attorno ai 15-10°C e massime estive sui 35-40°C (picchi leggermente inferiori o superiori sono tollerati ma per brevi periodi).

Luce – Per quanto riguarda la luce, ciò che all’esterno è considerata ombra all’interno è luce piena: quindi sappiate da subito che nessuna felce vivrà in un angolo buio e nemmeno vicino a una grande finestra riparata da un grande portico. Il posto giusto è un luogo dove sia disposta alla luce diretta (che deve però essere filtrata per non bruciare le fronde).

Acqua – L’elemento acqua, considerato che si parla di piante coltivate in vaso e non in piena terra, deve essere garantito per tutto l’anno, in quantità adeguate all’attività fotosintetica e al tenore di umidità ambientale. Aldilà delle annaffiature alla radice, negli interni bisogna lottare contro l’aridità ambientale causata dal riscaldamento in inverno e dall’assenza di elementi umidificanti in estate. Ecco alcuni consigli: – coltivare le piante a gruppi – l’evapotraspirazione sarà di grande aiuto per migliorare il microclima; – disporre contenitori pieni di acqua tra le piante – l’acqua evaporerà lentamente contribuendo ad aumentare il tenore di umidità; – utilizzare dei sottovasi pieni di argilla espansa o ghiaia e acqua (il cui livello dovrà sempre rimanere più basso della superficie): le radici non devono essere in contatto con l’acqua il cui unico scopo è evaporare lentamente umidificando l’ambiente e le fronde.

Nutrimento – Nel periodo di crescita aggiungere all’acqua di irrigazione concime liquido per piante verdi a metà dose, una volta ogni 2-3 settimane. E’ inoltre utile, a primavera, svasare le piante rinnovando il terreno di coltivazione e apportando materiale organico (foglie, corteccia e simili) e concime a lenta cessione.

I consigli di carattere generale vanno tuttavia interpretati e adattati. E’ indispensabile e utile conoscere con precisione il nome della specie acquistata e di conseguenza dove e come vive in natura: solo in questo modo si possono garantire le giuste cure e avere le maggiori soddisfazioni dalla coltivazione di queste generose. …e non dimentichiamo che, oltre ad essere bellissime, le piante in casa purificano l’aria: – sfruttando l’anidride carbonica per la produzione di glucosio; – catturando i VOC (volatile organic compounds) dannosi per l’uomo.

Una raccomandazione che vale per le felci ma che consiglio per tutte le piante: NON usate mai dei lucidanti per le foglie. Questi prodotti infatti otturano gli stomi della pianta impedendole di svolgere le sue normali funzioni fisiologiche. Per pulire le foglie usate semplicemente un panno umido.

adiantumTra i generi più belli e altamente decorativi per uso terraristico troviamo Microsorium, Pyrrosia, Lepisorus e Neolepisorus, Humata, Microgramma e Campyloneurum, solo per citarne alcuni.
Queste piante, al pari delle Bromeliaceae, non necessitano di un substrato vero e proprio, al limite può risultare utile avvolgere i rizomi nello sfagno umido per fissarli definitivamente al materiale decorativo. Le felci necessitano di abbondanti nebulizzazioni, al fine di garantire l’elevato tasso di umidità di cui necessitano. Sono vegetali che, al contrario di quanto si creda, hanno bisogno di una buona illuminazione per crescere e svilupparsi al meglio.

Sono reperibili in commercio moltissimi generi e specie di felci epifite utilizzabili per ricreare un’ambientazione tropicale nel terrario destinato alle rane. Purtroppo la maggior parte delle specie più rare è reperibile solamente in alcuni siti nordeuropei specializzati in “terraristica rainforest” . Nei vivai italiani, tuttavia, è comunque possibile reperire qualche pianta da utilizzare nei terrari per Dendrobates.

Felci epifite relativamente comuni in commercio nel nostro paese:

Asplenium nidus-avis ( utilizzabili gli esemplari giovani)
Microsorium diversifolium ( ottima pianta per terrari medio-grandi)
Microsorium petropus ( ottima pianta facilmente reperibile nei negozi di acquari)
Microsorium musifolium ( ottima pianta utilizzabile solo in terrari grandi)
Nephrolepis cordifolia ( adatti gli esemplari giovani o le forme “dwarf”)

Asplenium_nidus_CrissieSPECIE DI FELCI

asplenium_nidusASPLENIUM

Il genere Asplenium appartiene a quel gruppo di piante che comunemente sono chiamate FELCI e comprende specie molto popolari e diffuse nei nostri terrari.

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno Plantae
Clado Felci e gruppi affini
Ordine Polypodiales
Famiglia Polypodiaceae
Genere Asplenium
Specie vedere il paragrafo “Principali specie”

9917074ETIMOLOGIA

il nome del genere deriva dal greco splen, milza, in quanto si pensava che fosse in grado di curare i disturbi di tale organo.

CARATTERISTICHE GENERALI

Sono piante prive di fiori, frutti e semi e nella classificazione botanica appartengono alla grande famiglia delle Polipodiaceae dove ritroviamo circa 170 generi e più di 7000 specie suddivise in 14 sottofamiglie.

Per moltissimi anni sono state avvolte nel mistero perchè non si comprendeva come si moltiplicassero. Il mistero fu svelato nel 1850 grazie ad un libraio tedesco che aveva notato sulla pagina inferiore delle foglie, le spore e comprese che la pianta si moltiplicava attraverso esse.

Possono raggiungere anche i 2 m di altezza.

E’ una pianta caratterizzata da foglie ovali o pennate di colore verde lucido o verde più o meno scuro, a seconda della specie.

asplenium-scolopendrium-plant1DIFFUSIONE

Sono originarie delle foreste tropicali comprese tra India, Giappone, Australia.

crescono spontaneamente, per la maggior parte, nelle zone umide e ombrose delle foreste tropicali. Molte specie si sono comunque naturalizzate anche in Europa. In generale, si dividono in specie tropicali, esotiche e indigene (delle nostre regioni). Tra le prime troviamo piante da terrario per le condizioni ambientali che necessitano per vivere.

aspleniumnidusTECNICA COLTURALE

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura

La temperatura minima invernale dovrebbe aggirarsi intorno a 10-16°C (con temperature inferiori si rischia la comparsa di macchie brune sulle foglie). In estate sarebbe bene non superare i 23-24°C.

Illuminazione

Si adatta anche ad ambienti moderatamente illuminati, assolutamente senza sole diretto. Le piante del genere Asplenium devono essere sistemate in una zona del terrario dove non è presente molta luce anche se, tra i diversi tipi di felce è il genere più robusto e sopporta meglio delle altre piante l’esposizione alla luce (ovviamente mai diretta).

Il colore verde scuro delle foglie le aiuta infatti ad ottenere il massimo vantaggio da qualsiasi tipo di luce e poichè non fioriscono, le felci non hanno bisogno di tanta luce, tanta quanta ne assorbono le piante da fiore. Inoltre in natura sono piante di sottobosco per cui l’ombra è il loro ambiente ideale.

Annaffiature e umidità ambientale

Regolari tutto l’anno, avendo cura di evitare ristagni che possano far marcire il rizoma. L’umidità deve essere innalzata in tutti i modi possibile, facendo attenzione che lavaggi e spruzzature non determino l’accumularsi di acqua nella rosetta centrale (per A. Nidus). Utile porre le piante su terrine con ghiaino mantenuto sempre umido.

Il problema principale per le felci è l’umidità’. Infatti un ambiente troppo secco o troppo caldo provoca gravi danni.
Un altro sistema è quello di mettere il vaso su di un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d’acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell’acqua in quanto in questo modo il terreno del vaso si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l’acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l’aria circostante. E’ consigliabile ricordarsi di riempire il sottovaso ogni qualvolta l’acqua è evaporata.

In ogni caso il terriccio deve essere sempre moderatamente umido.

In genere le Asplenium, pur essendo delle piante robuste sono sensibili alla disidratazione, quando stanno per troppo tempo in un ambiente secco. Per ovviare a questo inconveniente è indispensabile tenere l’ambiente intorno alla felce umido con costanti nebulizzazioni, almeno due volte al giorno durante la stagione calda. In questo modo si rallenta la perdita d’acqua da parte delle fronde.

Asplenium_'Crissie'-001TIPO DI TERRENO – RINVASO

Substrato

Terriccio soffice e aerato, a base di terra da giardino e di foglie (o torba) e sabbia grossolana. Per la specie     A.nidus è necessario un terriccio composto da terriccio e sabbia in parti uguali e torba in quantità doppia.
In genere gli Asplenium hanno un accrescimento rapido perciò quando la pianta ha raggiunto delle dimensioni eccessive, a marzo si rinvasa. Si tolgono le foglie di base normalmente secche e si pone in un vaso leggermente più grande. L’Asplenium, in ambito domestico, difficilmente supera il metro di altezza. Le piante di dimensioni più ridotte sono coltivabili anche in terrario.

Mettete sul fondo del vaso uno strato consistente di ghiaia e piccoli sassi che servono per favorire il deflusso dell’acqua. La composta deve essere formata da tre parti di torba, 2 di sabbia grossolana ed una buona dose di fertilizzante di base.

CONCIMAZIONE

Concimazioni ed accorgimenti particolari

Fare particolare attenzione al drenaggio, per evitare ristagni dannosi per il rizoma.

Durante tutta la stagione primaverile-estiva è necessario eseguire delle regolari concimazioni, due volte al mese, con concimi liquidi da diluire nell’acqua di irrigazione. Negli altri periodi vanno sospese.
Utilizzate un concime che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) che microelementi quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.

FIORITURA

Non presenta fioritura né in appartamento né, come detto, nelle zone di origine.

Asplenium_'Crissie'-003POTATURA
Per l’Asplenium non si può parlare di potatura. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l’attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

MOLTIPLICAZIONE
La maggior parte delle specie appartenenti al genere Asplenium sono vivipare: le piante portano sotto le foglie delle spore già germinate (sono in pratica piccole piantine), che sarà sufficiente piantare per ottenere nuovi esemplari. Questo deve avvenire solo quando la piantina abbia sviluppato 2-3 foglie. Si può praticare anche la semina diretta delle spore, generalmente riservata alla specie A. nidus.

La moltiplicazione dell’Asplenium può avvenire in due modi: staccando le piantine che si formano sulle fronde o mediante spore, quest’ultima di non facile realizzazione.
MOLTIPLICAZIONE STACCANDO LE PIANTINE CHE SI FORMANO SULLE FRONDE
Si prelevano le piantine dalle fronde e si piantano in una composta formata da torba e sabbia e si tengono all’ombra e in ambiente umido ad una temperatura di circa 15°C in un vaso ricoperto da un telo di plastica. Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l’umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la nuova piantina ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa e si aspetta che la piantina si irrobustisca. Una volta che è diventata sufficientemente grande ed ha prodotto nuovi getti, si trapianta nel vaso e nel terreno definitivo e si tratta come una pianta adulta.
MOLTIPLICAZIONE PER SPORE
La moltiplicazione mediante spore è una tecnica difficile da attuare nelle condizioni domestiche. In ogni caso, se volete provarci, di seguito viene spiegata una procedura che può essere tentata in ambiente domestico.
In primavera si taglia una foglia di felce che contiene le spore, si raschiano e si fanno cadere in un foglio.
Si prepara quindi una cassetta che contiene terra di brughiera e torba in parti uguali e si sistemano le spore. Si annaffia quindi con moderazione in modo da non formare fosse o buche nel terriccio e si mette sopra una lastra di vetro o un foglio di plastica trasparente.
A questo punto si mette la cassetta al buio e ad una temperatura di circa 20-23 °C, avendo cura di mantenere il terriccio sempre umido. La lastra di vetro o il foglio di plastica si aprono tutti i giorni in modo da eliminare la condensa che si forma.
Dopo circa 2-3 mesi nasceranno le prime piantine e a questo punto è necessario spostare la cassetta in una posizione più luminosa (ma non troppo) e toglie la lastra di vetro.
Una volta che le piantine saranno cresciute e sviluppate vanno trapiantate 2-3 per vaso che deve avere un diametro non superiore ai 6-7 cm.

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asplenium-viride-02PARASSITI E MALATTIE
Cocciniglie: si manifestano con macchie gialle sulle foglie e con la presenza fisica dei parassiti stessi, sotto le foglie, di colore bruno. Si combattono eliminandole fisicamente e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinare la parte con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
Foglie che presentano i bordi scuri e che appassiscono: probabilmente è causato dall’aver tenuto la pianta in ambiente troppo caldo. Rimedi: spostare la pianta in un luogo più fresco.
Muffe e funghi: possono essere causati dalla presenza di ristagni d’acqua nel sottovaso e si manifestano con macchie scure sulle foglie. Eliminare i ristagni e utilizzare anticrittogamici.

Foglie secche che cadono: Questo sintomo vuol dire che la pianta non ha un giusto equilibrio idrico. E’ necessario aumentare le annaffiature e l’umidità.
Rimedi: come primo intervento è consigliabile immergere il vaso in un secchio d’acqua in modo che la terra si imbeva, poi si fa sgocciolare per bene e quindi si ripone al suo posto regolando le annaffiature e l’umidità in maniera più corretta.

Foglie chiare e scolorite: Se le foglie presentano questo sintomo, vuol dire che la pianta è troppo esposta al sole.
Rimedi: spostatela in un luogo più idoneo.

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Foglie arricciate: Le foglie arricciate si manifestano quando la temperatura è troppo bassa.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più caldo.
Foglie con macchie scure: Se è presente questo sintomo è probabile che la pianta stia subendo un attacco fungino, dovuto il più delle volte a squilibri idrici, vale a dire ad eccessivo ristagno dell’acqua nel sottovaso.
Rimedi: togliete le parti colpite ed usate dei prodotti anticrittogamici specifici.

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Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie: Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia ed in particolare della cocciniglia bruna. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un’unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all’aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie: Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia ed in particolare della cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un’unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all’aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.

acariCURIOSITA’
L’Asplenium è una felce dotata di proprietà medicamentose infatti nell’antichità veniva usata per curare affezioni della milza e da cui deriva, come abbiamo già visto, il nome del genere asplenos «milza».

PRINCIPALI SPECIE
Tra le specie di Asplenium maggiormente diffuse troviamo l’Asplenium bulbiferum, originaria del continente australiano e caratterizzata da foglie lunghe una cinquantina di centimetri; l’Asplenium nidus, alta fino ad un metro e messo e caratterizzata da foglie lanceolate a margine ondulato; l’Asplenium tenerum, con foglie disposte a rosetta; l’Asplenium adiantum nigrum, caratterizzata da foglie pennate di colore verde più o meno scuro.La coltivazione dell’Asplenium non presenta particolari difficoltà, purché si rispettino le sue esigenze in fatto di luce, temperatura ed umidità.
Esistono numerose specie di Asplenium, ricordiamo le più diffuse a livello terraristico:

ASPLENIUM ACHILLEIFOLIUM

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Asplenium achilleifolium è una specie della famiglia Aspleniaceae.

Classificazione scientifica

Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Monilophyta, Divisione Polypodiopsida, Ordine Polypodiales, Famiglia Aspleniaceae, Genere Asplenium, Specie Asplenium achilleifolium

Diffusione

Si trova nelle foreste montane, ad un’altitudine di 1.100-2.600 metri, nel sud del Messico, America Centrale, Perù.

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ASPLENIUM NIDUS

birds-nest-fern--asplenium-nidus-carol-senskeL’Asplenium nidus appartiene alla famiglia delle Aspleniaceae.

Sinonimo

E’ conosciuta comunemente come Asplenio.Questa fascinosa pianta sempreverde si è meritata anche un simpatico appellativo, asplenio a nido d’uccello; tutto merito del suo aspetto particolare, caratterizzato da belle e lunghe foglie verde scuro percorse da nervature centrali, che come un prezioso cespuglio, racchiudono una sorta di grazioso nido composto da un agglomerato di molteplici foglioline nuove.

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Classificazione scientifica

Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Pteridophyta, Classe Polypodiopsida, Ordine Polypodiales, Famiglia Aspleniaceae, Genere Asplenium, Specie Asplenium nidus

AspleniumNidus02Diffusione

Originaria dell’ Asia tropicale e delle isole del Pacifico e dell’Australia.

Habitat

Allo stato spontaneo è una pianta epifita e vive appoggiata agli alberi tanto da sembrare un nido (da cui deriva il nome della specie) creato da un uccello.

Kartop - Asplenium nidusimagesDescrizione

Altezza 0,6-l,2 m, diametro 30-60 cm. Asplenium nidus è in natura una specie epifita che cresce sugli alberi: da ciò è derivato il suo nome specifico.

Presenta foglie intere e lanceolate a margine ondulato, di colore verde scuro, lucide e con una nervatura centrale in rilievo sulla pagina sottostante e scura alla base e sul retro. Cadendo le foglie basali possono dare origine a un breve fusto scaglioso e bruno. In natura è una specie epifita.

Formano una rosetta regolare che può crescere fino a 0,9 m e più.

 Produce ampi cespi, che, come suggerisce il nome botanico, ricordano il nido degli uccelli; le fronde spuntano dal centro del cespo, dapprima arrotolate, si sviluppano in lunghe fronde lanceolate, arcuate, che possono raggiungere il metro di lunghezza. Sono di colore verde chiaro, solcate da una evidente venatura, di colore molto quasi nero sulla pagina inferiore della fronda; la consistenza è papiracea e spesso hanno aspetto abbastanza stropicciato. Una singola pianta può raggiungere i 100-130 cm di altezza per 70-90 cm di diametro. Talvolta le foglie basali cadendo danno origine ad un corto fusto scuro; al di sotto delle fronde vengono prodotte le spore, riunite in gruppi lineari.

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Coltivazione in terrario

A. nidus è una specie epifita molto diffusa come pianta da terrario ed è l’unica coltivata come pianta ornamentale.

Illuminazione

Luce diffusa, mai sole diretto

L’Asplenium si coltiva in luogo luminoso ma lontano dai raggi diretti del sole, che possono irrimediabilmente scottare le fronde, che in tal caso vanno rimosse alla base.

Temperatura

Teme il freddo, quindi si coltiva come pianta da terrario, con una temperatura minima non inferiore ai 15-18°C. L’ideale è una temperatura costante tutto l’anno di 18-24°C.

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Annaffiature

L’Asplenium ama l’umidità ambientale ma teme i ristagni idrici. Partendo da questo presupposto, ricordarsi di non far mancare mai l’acqua alla pianta; innaffiarla spesso e con regolarità per tutto il periodo dell’anno, ma per evitare il marciume radicale causato dai pericolosi ristagni, bisogna agire d’ingegno e collocare del ghiaino nel sottovaso. Quest’azione garantisce all’Asplenium anche una giusta e costante umidità. Durante il caldo periodo estivo, bisogna nebulizzare giornalmente dell’acqua sulle foglie, evitando tuttavia di farla accumulare nella più compatta zona centrale formata dai germogli.

Da marzo ad ottobre annaffiare regolarmente, mantenendo il terreno costantemente umido, ma non inzuppato d’acqua; durante i mesi più freddi annaffiamo solo sporadicamente, evitando però che il substrato asciughi completamente. Durante il periodo vegetativo forniamo del concime per piante verdi, mescolato all’acqua delle annaffiature. Per tutto l’arco dell’anno è consigliabile vaporizzare frequentemente le fronde.

Il terreno deve restare sempre umido ma non intriso d’acqua, perciò quando fa caldo bisogna innaffiare 2 o 3 volte la settimana. In autunno è bene diradare le annaffiature. L’acqua deve essere spruzzata sulle foglie in modo da creare umidità.

Per mantenere bella e in salute la pianta di Asplenium nidus ricordarsi di pulire periodicamente le foglie con un batuffolo di cotone inumidito con un po’ d’acqua.

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Sustrato

Prediligono un terreno soffice, ricco di materia organica e non troppo pesante; si utilizza in genere un substrato costituito da due parti di torba, una parte di sabbia o perlite, una parte di terriccio universale ed una parte di corteccia non troppo sminuzzata. L’Asplenium se coltivata in vaso, nel terrario, di norma va rinvasata ogni 2-3 anni. Per garantire all’Asplenium una condizione vegetativa ottimale è dunque necessario un rinvaso. Procuriamoci un vaso un po’ più grande, collochiamo sul fondo uno strato di ghiaia, ricopriamo con tre dita di terriccio torboso misto a sabbia (due parti di terra, una di torba e una di sabbia), dopodiché poniamo al centro l’Asplenium nidus dopo averla estratta dal precedente contenitore con tutto il pane di terra. Infine riempiamo il vaso con il terriccio, premiamo leggermente la superficie con le mani e bagniamo con un po’ d’acqua.

Moltiplicazione

Avviene per semina, seminando le spore verso la fine dell’inverno; oppure si procede dividendo i cespi e mantenendo per ogni porzione praticata delle radici ben sviluppate.

Riproduzione
Si usano le spore, ma essendo l’operazione troppo delicata si ricorre al trapianto delle piantine che si formano nelle fronde in composta formata da torba e sabbia umida, mettendo la piantina all’ombra possibilmente sotto plastica a 15 gradi.
Fertilizzazione
In primavera estate si concima ogni tre settimane circa con fertilizzante liquido diluito nell’acqua delle annaffiature.
Parassiti e malattie

Temono l’attacco degli afidi e della cocciniglia; se il terreno diviene molto pesante può capitare che l’Asplenium sia attaccato da marciumi radicali o da botrite.

L’Asplenium nidus può essere attaccata dalle cocciniglie, che causano macchie giallastre e la presenza di parassiti bruni sulla parte inferiore delle foglie. Per non mettere a rischio l’ottimale stato vegetativo dell’’Asplenium, devi contrastare prontamente il problema, agendo su vari fronti. Devi bagnare un batuffolo di cotone con acqua e alcol e usarlo per eliminare i parassiti visibili, dopodiché devi passare a uno specifico trattamento anticoccidico. Purtroppo, l’Asplenium nidus può essere attaccata anche da muffe e funghi causati dai ristagni d’acqua. Quest’avversa condizione provoca delle macchie scure sulle foglie: devi combatterla utilizzando anticrittogamici ed eliminando il ristagno idrico.
Purtroppo in un terrario, dove sono presenti degli animali (ad es. Dendrobatidi) va assolutamente evitato l’uso di pesticidi e anticrittogamici e ferilizzanti chimici. Quindi per combattere le varie malattie alla quale può essere soggetta questa pianta vanno usati trattamenti naturali.
Asplenium nidus (bird's nest fern) / Family: Aspleniaceae
 NEPHROLEPIS EXALTATA
 
Nephrolepis exaltata ¨Marisa¨
Nephrolepis exaltata ¨Marisa¨