FAI DA TE: COSTRUIRE UN ACQUARIO

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Costruire un acquario non è un’impresa impossibile ma richiede una certa esperienza sia nell’uso del silicone che nel maneggiare lastre di cristallo di una certa grandezza.
Sbaglia chi si illude di risparmiare danaro scegliendo la strada dell’autocostruzione: se ci si accontenta di una comune vasca di misure e di architettura standard, sicuramente si spenderà molto meno acquistandola già pronta in un negozio specializzato. Non ci credete? Provate a chiedere a un vetraio i prezzi delle lastre di cristallo da 15 millimetri. E dei relativi fori. Senza contare che realizzare una vasca da soli comporta un impegno della durata di più giorni ed una battaglia continua contro il silicone che, nonostante tutte le attenzioni, riuscirà ad imbrattare e ad attaccarsi anche dove non immaginate.
Qual’è, dunque, il vantaggio del fai-da-te? L’autocostruzione ci offre la possibilità di creare un impianto disegnato esattamente sulle nostre esigenze e – fantasia permettendo – anche di sperimentare qualche soluzione innovativa.
Senza contare l’aspetto più importante: il piacere di costruire un acquario da soli.

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Tengo a sottolineare che in questo articolo non illustro “LA” tecnica per costruire un acquario ma spiego i metodi che ho adottato e che io uso da anni per realizzare in casa vasche di differenti dimensioni ed architetture.
Non intendo insomma presentare un vero e proprio progetto ma intendo offrire un’insieme di spunti e soluzioni per realizzare da soli una vasca “tipo”. Una volta compresa la tecnica, ciascuno poi potrà apportare a questa vasca le modifiche che meglio ritiene. L’unico accorgimento che suggerisco è di intraprendere l’impresa sulla base di un progetto cartaceo preciso. Ciò serve ad evitare di incontrare – magari a metà dell’opera – un problema imprevisto e insormontabile

La nostra vasca “tipo” avrà una capienza netta di 200 litri. Sarà alta 50 cm, lunga 100 e larga 50.

Per cominciare vediamo l’occorrente.

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Costruire un acquario – logistica

  1. Una stanza dove poter lavorare in tranquillità senza il timore di imbrattare di silicone pavimenti o tappeti. La stanza deve essere ben illuminata e secca. Se si lavora d’inverno dev’essere riscaldata almeno a 18°;
  2. Due cavalletti in legno da muratore oppure un tavolo robusto;
  3. Un foglio di nylon da porre sopra il tavolo e sul pavimento per evitare di sporcare ovunque con il silicone;
  4. Un cestino di rifiuti piuttosto grande con sacchetto all’interno. Va benissimo anche un comune secchio.

Costruire un acquario – attrezzatura e utensili

  1. Giornali vecchi;
  2. Due rotoli di nastro adesivo da carrozziere (uno alto un paio di cm e l’altro 4-5);
  3. Un rotolo di nastro adesivo da pacchi;
  4. Qualche rotolo di carta assorbente da cucina oppure di carta igienica;
  5. Un paio di confezioni di lamette da barba del tipo vecchio (piatto con i due bordi opposti taglienti);
  6. Una bottiglia di alcool;
  7. Una bottiglia di diluente;
  8. Una pistola per silicone;
  9. Un taglierino con lamette di ricambio;
  10. Un seghetto da ferro;
  11. Un doppio decimetro e un righello lungo almeno 70 – 80 cm;
  12. Un pennarello nero indelebile a punta sottile;

Costruire un acquario – squadrette13. Tre squadrette metalliche con morsetti del tipo usato per realizzare le cornici dei quadri;
(nella foto le squadrette con morsetti che useremo per tenere in posizione le lastre durante la siliconatura).

14. Due spatoline in plexiglas sagomate (più avanti spiegheremo come costruirle);

15. Una spatola d’acciaio piccola;

16. Guanti in lattice da lavoro;

17. Una pinza da idraulica.

Costruire un acquario – materiali

  1. Cinque lastre di vetro per l’acquario (vedi più avanti le misure);
  2. Due o tre cartucce di silicone nero per acquari;
  3. Un tubetto di colla speciale per Pvc;
  4. Raccorderia in Pvc (n¡ 1 curva a 90¡ da 20 mm; n¡ 3 curve a 90¡ da 32 mm; n° 2 curve a 45° da 20 mm; n¡ 1 flangia da 33 mm; n¡ 1 flangia da 42 mm). Attenzione che, in base alla sistemazione finale dell’impianto, il numero delle curve necessarie per collegare l’acquario al sump potrebbe essere maggiore;
  5. Due rubinetti in Pvc (uno per tubo da 20 mm e l’altro da 32 mm);
  6. Un paio di metri di tubo in Pvc da 20 e da 32 mm;
  7. Un rotolo di nastro in teflon da idraulica.

Costruire un acquario – spatoline plexiglas

 

 

 

 

 

 

 

Realizzare le spatoline in plexiglas che serviranno per stendere il silicone è semplicissimo.
Servono due ritagli quadrati di plexiglas da 4-5 cm di lato, un compasso, un pennarello indelebile a punta sottile, un archetto da traforo e un pezzo di carta vetrata di grana sottile (almeno 120). Prendiamo il primo ritaglio di plexiglas e con il compasso tracciamo su uno degli angoli un semicerchio del diametro di 15 mm. Ripassiamo il segno con il pennarello indelebile e quindi ritagliamolo con l’archetto da traforo. Il taglio deve essere perfettamente curvo e privo di slabbrature. Rifiniamolo con la carta vetrata. Anche i due lati dritti devono essere perfettamente piani.
Ripetiamo esattamente l’operazione sull’altro pezzo di plexiglas ma questa volta tracciamo un semicerchio di soli 2 mm.

Costruire un acquario – vetri

Esistono delle precise tabelle per scegliere lo spessore dei cristalli in base alla lunghezza della vasca e all’altezza dell’acqua. Lo spessore, un dettaglio importantissimo sul quale non val proprio la pena di lesinare: risparmiare qualche euro oggi, significa domani avere un acquario che rischia di cedere con il tempo oppure a causa di una sollecitazione imprevista. Per una vasca delle dimensioni che abbiamo indicato, lo spessore ideale di 10 mm per le pareti e 15 mm per la lastra di fondo.

Nelle vetrerie possiamo trovare due tipi di cristallo: il cristallo normale (su spessori significativi presenta una dominante verdastra) e l’extrachiaro (anche su spessori importanti rimane perfettamente trasparente). Il secondo, naturalmente, costa molto di più. Per i limitati spessori sui quali lavoriamo nel nostro caso – a mio avviso – non val la pena di scegliere l’extrachiaro.

Costruire un acquario – misure lastre

Vasca grande:
1 lastra per il fondo (spessore 15 mm) da cm 97,5 x 47,5;
2 lastre per i lati corti (spessore 10 mm) da cm 47,5 x 50;
2 lastre per i lati lunghi (spessore 10 mm) da cm 100 x 50. Su una delle due lastre lunghe il vetraio deve praticare due fori da 35 e 45 mm di diametro come illustrato di seguito.

Costruire un acquario – fori

Gli appassionati più attenti e precisi noteranno che le misure sopra indicate non consentono alle lastre di combaciare perfettamente in modo da formare un parallelepipedo. Non si tratta di un’imprecisione ma di una scelta voluta: tenere alcuni vetri qualche mm più corti del dovuto ci consente di avere tra le lastre lo spazio necessario per iniettare uno strato di silicone che, come vedremo tra un attimo, renderà la vasca più elastica e resistente.

Costruire un acquario – metodi incollaggio

Il segreto per avere un assemblaggio resistente ed allo stesso tempo elastico e fare in modo che, sulle giunture, le lastre non appoggino direttamente una sull’altra ma restino separate da uno strato di silicone spesso qualche millimetro. Ciò conferisce grande elasticità alla vasca ed evita fratture perché il più piccolo movimento o la minima flessione di ogni singola lastra viene assorbita dal “cuscinetto” di collante. Ma come si fa a tenere distanziate di qualche millimetro le lastre durante l’incollaggio?

Abbiamo due possibilità:

  1. Prima dell’incollaggio vero e proprio stendiamo dei brevi tratti di cordoli di silicone sul bordo di ciascuna lastra e li lasciamo seccare per una giornata. Una volta seccati li sagomiamo con una lametta in modo da ricavarne una specie di piccola lasagna lunga un paio di cm e alta 4-5 mm. Questo sistema va bene soprattutto se si lavora con lastre di vetro di scarso e medio spessore.
  2. L’altra soluzione è quella di tenere distanziate le lastre con degli spessori: per esempio un listellino di legno alto pochi mm oppure un pezzo di Pvc dell’altezza desiderata. Gli spessori vanno infilati tra le lastre perpendicolarmente. Una volta che la vasca è stata incollata e che il silicone si è seccato, gli spessori vanno sfilati e il foro che rimane va riempito con una piccola “iniezione” di silicone. Questo sistema è indicato per lastre con oltre 10 mm di spessore.

Costruire un acquario – cordolo di silicone

Per la siliconatura esistono due tecniche: incollaggio per estrusione oppure per intrusione.

  1. Il metodo dell’estrusione prevede di stendere un bel cordolo di silicone su entrambe le superfici da incollare e, successivamente, di mettere in posizione le lastre. Il silicone in eccesso, schiacciato, uscirà dai bordi e verrà facilmente eliminato con le spatole sagomate.
  2. Se preferiamo il sistema dell’intrusione dobbiamo mettere in posizione le lastre fissandole con il nastro da pacchi e tenendole distanziate tra loro. Quindi con la pistola si dovrà iniettare il silicone nelle fessure. Anche in questo caso, il collante in eccesso verrà tolto subito dopo con le spatole sagomate.

Quale metodo è da preferire? Dipende dalle situazioni. Per vasche medie e piccole le cui lastre si possono maneggiare con facilità, consiglio l’estrusione. Per vasche di dimensioni notevoli e pesanti è senza dubbio necessario incollare per intrusione.

Sempre in tema di siliconatura c’è da prendere in considerazione un’altra opzione: lasciare silicone all’interno degli angoli oppure lasciare il collante solo tra le due superfici d’appoggio delle lastre?

Costruire un acquario – incollaggio lastre sistema intrusione

Sono convinto che se il silicone è di ottima qualità e l’incollaggio viene effettuato a regola d’arte, sia assolutamente inutile lasciare uno strato di silicone per riempire gli angoli delle pareti laterali: non assicura nessuna tenuta in più ed è brutto da vedere. Semmai uno strato di silicone – e piuttosto alto – va lasciato nei quattro angoli costituiti dall’unione della lastra di fondo con le lastre laterali. Oltre ad assicurare un incollaggio più affidabile in uno dei punti più critici, ci renderà più semplice le operazioni di pulizia della vasca quando si tratterà di togliere la sabbia.

Costruire un acquario – la vasca  vista dall'alto

Come vanno assemblati i vetri laterali rispetto al fondo? Qui si possono trovare opinioni contrastanti. C’è chi sostiene che le pareti della vasca vanno incollate attorno alla lastra del fondo e chi, al contrario, ritiene fondamentale montarle sopra la lastra del fondo. Sono convinto che l’architettura più affidabile sia la prima. Anche da un punto di vista estetico.
Quanto invece al rapporto tra i vetri laterali, i lati lunghi devono appoggiare sui due lati corti in modo da coprirne i bordi.

Ecco nello schema seguente come vanno montate le lastre laterali. La vasca è vista dall’alto.

Costruire un acquario – preparazione siliconatura

Naturalmente prima di passare all’incollaggio vero e proprio, occorre un lungo lavoro di preparazione. Più sarà accurata questa operazione, più il lavoro finale risulterò pulito e preciso. Per cominciare è fondamentale lavare e sgrassare i bordi delle lastre che andranno incollati. Si può dare una prima pulita con il diluente e poi rifinire il lavoro con l’alcool. Infine è necessario strofinare più volte con la carta assorbente da cucina finchè il vetro non sarà perfettamente sgrassato e, ad ogni passata, la superficie “cigolerà”. Attenzione che le parti lavate non vanno più toccate con le mani nude: il sottile strato di grasso sempre presente sulla pelle, rischia di ungere le lastre e compromettere la tenuta del collante.

Se decidiamo che per mantenere le lastre distanziate in fase di incollaggio utilizzeremo il primo metodo illustrato (spessori di silicone) l’operazione che abbiamo spiegato andrà eseguita il giorno precedente a quello dell’incollaggio vero e proprio.
Il giorno dell’incollaggio dobbiamo “mascherare” le lastre di cristallo con il nastro da carrozzieri e i giornali per evitare che il silicone, oltre che nei punti d’incollaggio, finisca ovunque. Prendiamo il doppio decimetro, il pennarello indelebile e il righello lungo. Cominciamo con la lastra di fondo. Visto che il fondo della vasca non sarà mai visibile, perchè coperto dalla sabbia, è meglio lasciare una buona sezione di silicone: un angolo di 15 mm sarà sufficiente.

Su uno dei lati corti, dunque, tracciamo con il pennarello indelebile una linea che dista 15 mm dal bordo: la misura corrisponde alla larghezza dello strato di silicone che intendiamo lasciare nell’angolo a incollatura finita. Passiamo poi a segnare la prima lastra laterale. Sceglieremo la lastra del lato corto. Anche in questo caso tracciamo con il pennarello indelebile una linea equidistante dal bordo. Ma attenzione: visto che la lastra va appoggiata lateralmente su quella del fondo, quando calcoliamo la distanza tra la linea da tracciare con il pennarello e il bordo, dovremo utilizzare un misura pari all’angolo di silicone (15 mm) più lo spessore della lastra del fondo (altri 15 mm). In totale la linea dovrà dunque distare dal bordo 30 mm.

Costruire un acquario – incollatura

Ora prendiamo il nastro da carrozziere largo e stendiamolo a circa 15 mm di distanza dalla linea che abbiamo appena tracciato (il 1° nel disegno seguente). Se con il silicone temiamo di essere un po’ pasticcioni, attacchiamo pure un’altra striscia di nastro accanto alla prima (2°). Quindi prendiamo il nastro più stretto (3°) e attacchiamolo esattamente lungo la linea tracciata con il pennarello in maniera che il nastro da un lato combaci con questa linea e dall’altro si sovrapponga allo strato di nastro più largo già posizionato. Più avanti capiremo il perchè i due nastri vanno sistemati secondo questa sequenza. I nastri vanno attaccati sui bordi di entrambe le lastre da incollare. E’ buona norma fissare uno strato di nastro (4°) anche lungo il bordo che si trova al lato opposto a quello dove stenderemo il silicone.

Costruire un acquario – mascheratura

Se non solo temiamo di essere pasticcioni ma pensiamo addirittura di poter combinare autentici disastri con il silicone, consiglio a questo punto di coprire con la carta da giornale (fissata con il nastro da pacchi) l’intera parte della lastra che non verrà incollata: si perderà qualche minuto di tempo ma la pulizia di un vetro imbrattato di silicone ce ne porterebbe via molto di più. Se invece ci sentiamo esperti e sicuri, sono sufficienti le mascherature lungo i bordi.

Costruire un acquario – mascheratura nastro

Ora si tratta di mettere in posizione le lastre. Prendiamo la lastra di fondo e mettiamola sul tavolo o sui cavalletti in modo da lasciare sporgente il lato corto da incollare. A questo punto ci servono le due squadre di metallo con morsetti per cornici. Fissiamo due squadre agli estremi della lastra di fondo sul lato dove dovrà essere incollata la lastra laterale.

Consiglio di mettere sopra le ganasce dei morsetti uno strato di plastica o di gomma per evitare, chiudendoli con forza, di scheggiare il vetro. Mettiamo in posizione le due squadre sugli angoli senza tirare molto i primi due morsetti. Apriamo completamente gli altri due morsetti ed infiliamo verticalmente la lastra laterale nelle due squadre.

Ora tiriamo leggermente questi ultimi due morsetti, quanto basta per tenere saldamente la lastra in posizione verticale.

A questo punto dobbiamo tarare esattamente la posizione della lastra verticale, tenendo conto sia della messa in squadra, sia dello spessore di silicone che vogliamo lasciare tra le due lastre: 3-4 mm sono sufficienti. Tarato il tutto, stringiamo con forza tutti e quattro i morsetti e ricontrolliamo la situazione.

Quando siamo sicuri che tutto è perfetto, diamo un’ulteriore stretta ai due morsetti che fissano le due squadre alla lastra di fondo e allentiamo un po’ gli altri due. In questo modo possiamo sfilare la lastra verticale dalle due squadre ma avremo comunque stabilito la posizione precisa in cui verrà posizionata durante l’incollaggio.

Costruire un acquario – due lastre e squadrette

Costruire un acquario – incollaggio

A questo punto dobbiamo prepararci per la siliconatura vera e propria: una volta iniziata l’operazione, avremo pochi minuti a disposizione (il silicone secca completamente in 24 ore ma a contatto con l’aria comincia a polimerizzare subito) e dobbiamo tenere quindi presente che ci sarà concesso commettere ben pochi errori. Meglio tenere a portata di mano la carta assorbente da cucina, le spatoline sagomate e il cesto con il sacchetto di plastica. Proviamo più volte a mettere in posizione e a togliere la lastra verticale sulle due squadre aprendo e chiudendo i morsetti, simulando l’operazione che dovremo fare per posizionarla una volta steso il silicone. Quando ci sentiamo sicuri della manovra, appoggiamo la lastra laterale sul tavolo e infiliamo i guanti. Tagliamo la punta della cartuccia di silicone ad angolo in modo da ottenere un ugello diagonale con un’apertura di 4-5 mm. Stendiamo un cordolo di silicone lungo il bordo della lastra di fondo. Facciamo altrettanto con la lastra laterale.

A questo punto afferriamo in maniera molto salda la lastra laterale e tenendola in posizione verticale infiliamola nelle squadrette. Stringiamo i due morsetti che la bloccano: la lastra andrà da sola a sistemarsi nella posizione stabilita durante la taratura. Controlliamo che nello strato di silicone non siamo rimaste bolle d’aria. Nel caso ci siano, senza timore di pasticciare, infiliamo la spatola d’acciaio tra le due lastre e cerchiamo di eliminarle. Se serve, spremiamo nella fessura dell’altro silicone con la pistola. Controlliamo che la lastra sia posizionata in maniera perfetta ed allineata con l’altra nel modo corretto. Uno sbaglio in questa fase non potrà più essere corretto. Ora prendiamo la spatolina in plexiglas da 15 mm e, utilizzando la parte piatta, passiamola sull’angolo esterno delle due lastre per togliere il silicone di troppo.

Saranno necessarie numerose passate sempre più energiche. Ogni volta puliamo bene la spatola con la carta assorbente e, questa, cestiniamola subito per evitare di imbrattare in giro (creare disastri con il silicone risulta incredibilmente facile…). Non preoccupiamoci del tratto di bordo coperto dalle due squadre: lo puliremo con la lametta una volta che il silicone sarà secco.

Passiamo ora all’angolo interno. Cerchiamo di capire se il silicone è sufficiente oppure no. Eventualmente aggiungiamone con la pistola. Poi giriamo la spatola dalla parte arrotondata e cominciamo a stendere il collante, asportando quello in eccesso. Se la mascheratura con il nastro di carta è stata realizzata a dovere, la curvatura della spatola coinciderà perfettamente con i bordi del nastro e quindi con il profilo curvo che dovrà assumere il silicone. Passiamo più volte la spatola tenendola perpendicolare alle lastre, sempre nella stessa direzione ed ogni volta con maggior decisione. Anche in questo caso, ad ogni passaggio, la spatola va pulita con la carta in maniera accurata. L’operazione deve continuare fin quando l’angolo di silicone non sarà omogeneo e ben sagomato. Lasciamo stare il tratto di bordo coperto dalle due squadre: lo potremo rifinire il giorno successivo con la lametta.

Adesso ci possiamo riposare e ripulire dal silicone. Chiudiamo il beccuccio della cartuccia con il nastro adesivo in modo da sigillarlo perfettamente. Aspettiamo una decina di minuti, non di più. Poi afferriamo il capo del nastro di carta che abbiamo posizionato per ultimo (quello più vicino al bordo siliconato) e tiriamolo verticalmente in modo lento ma deciso. Se il lavoro  stato fatto a regola d’arte, il nastro (che come si ricorderà è stato posto al di sopra degli altri due) dovrebbe venir via senza strappare gli altri nastri e, soprattutto, senza slabbrare il bordo di silicone. Una volta tolto tutto il primo giro di nastro dovrebbe rimanere un’incollatura dai margini precisi. Lasciamo pure gli altri strati di nastro sulla lastra: li toglieremo il giorno successivo.

In questa fase, concesso qualche piccolo intervento correttivo nel caso si fossero verificate piccole sbavature di silicone ma è necessario intervenire con estrema attenzione. Se si tratta di imperfezioni gravi è meglio lasciare asciugare il silicone e, il giorno successivo, toglierlo solo dal punto dove si è verificata la sbavatura e quindi incollare di nuovo. Altrimenti si puo’ intervenire con la spatola d’acciaio inumidita (o con un dito) dopo averla bagnata per evitare che il silicone si attacchi.
Una volta terminato l’incollaggio, le due lastre vanno lasciate in posizione sui morsetti per 24 ore. Il giorno successivo si possono togliere i due morsetti e tutte le mascherature rimaste. Se sotto il silicone rimane qualche frammento di nastro, si interverrà alla fine. Prima di spostare le due lastre incollate è meglio rimettere in posizione almeno una delle due squadrette, altrimenti la lastra verticale che corrisponde al lato corto della vasca (per ora incollata solo su un bordo) potrebbe oscillare in modo eccessivo e staccarsi.

Possiamo ora procedere all’incollaggio del lato corto opposto. La procedura, naturalmente, sarà identica. Una volta che sarà seccata anche questa siliconatura, la costruzione (che ora avrà la forma di una “U”) va appoggiata su un fianco.

Costruire un acquario – incollatura lato lungo

Ora si può procedere all’incollaggio del primo lato lungo. Ecco, visto da sopra, come va fissato rispetto al lato corto:

In questo caso dovremo mascherare i tre bordi della lastra laterale lunga e i tre delle lastre già assemblate. Per quanto riguarda la mascheratura nell’angolo tra la lastra di fondo e la lastra laterale (dove lasceremo il solito strato di collante di 15 mm) la procedura è identica alla precedente. Invece nell’angolo tra i lati corti e il lato lungo (vedi disegno sopra), non andrà lasciato silicone: il collante dovrà rimanere solo sulla superficie di contatto tra le due lastre. Ciò significa che, nella fase della mascheratura, sulla lastra lunga bisognerà tenere conto solo dello spessore del vetro dell’altra lastra (10 mm) aumentato di un paio di mm (10 mm + 2 mm = 12 mm) mentre sulla lastra del lato corto il nastro potrà essere fissato a un paio di mm dal bordo. Le squadrette vanno montate, naturalmente solo sui due angoli superiori delle lastre dei lati corti. Occorre prestare molta attenzione quando si appoggia la lastra laterale sopra le altre: un movimento poco accorto potrebbe farla scivolare dai bordi dei due lati corti sui quali appoggia e mandarla in frantumi. Nel caso di vasche molto piccole (per esempio il sump) è meglio fare il contrario: lasciare sul tavolo la lastra laterale, siliconare e quindi appoggiarvi sopra le altre tre lastre già incollate tra loro. In questo modo non servirà neppure usare le squadre con i morsetti.

Prima di passare all’incollaggio vero e proprio, conviene sempre fare più prove a secco. Una volta steso il silicone, per togliere l’eccedenza di collante tra le lastre laterali utilizzeremo la spatola da 2 mm mentre per l’angolo della lastra di fondo useremo la spatola da 15 mm.

Come abbiamo detto, le operazioni di mascheratura e incollaggio ricalcano le precedenti, ovviamente perché ogni volta che la futura vasca si arricchisce di una nuova lastra, sarà un po’ più complesso lavorare all’interno con il righello, il nastro e il collante. Insomma, ci dovremo rassegnare a fare qualche contorsione.

Costruire un acquario – finiture

Una volta terminato l’assemblaggio di tutte e cinque le lastre, è consigliabile aggiungere del silicone dentro la vasca all’interno dei quattro spigoli formati dalla lastra di fondo. Basta spremere qualche goccia fino a riempire l’angolo e stenderla con il pollice inumidito. Terminata anche questa operazione, occorre rifinire il lavoro con il taglierino e le lamette per togliere tutte le sbavature di silicone rimaste. Se avremo lavorato in modo accurato, dovrebbe essere un’operazione semplice e veloce. Per evitare di segnare il cristallo, la lametta va sostituita non appena il bordo presenta seghettature o denti. Per togliere i residui di collante, sconsiglio vivamente l’uso degli appositi solventi per silicone: si rischia di compromette la tenuta degli incollaggi. Le ultime ombre di silicone si possono invece eliminare con uno straccio imbevuto d’alcool, strofinando il vetro energicamente.