DENDROBATES TINCTORIUS

DENDROBATES TINCTORIUS

Dendrobates tinctorius (Cuvier, 1797) conosciuto con il nome indio okopipi, è una rana appartenente alla famiglia Dendrobatidae.

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

Dominio Eukaryota

Regno Animalia

Sottoregno Eumetazoa

Superphylum Deuterostomia

Phylum Chordata

Subphylum Vertebrata

Infraphylum Gnathostomata

Superclasse Tetrapoda

Classe Amphibia

Sottoclasse Lissamphibia

Ordine Anura

Famiglia Dendrobatidae

Sottofamiglia Dednrobatinae

Genere Dendrobates

Specie D. tinctorius

Nomenclatura binominale

Dendrobates tinctorius

(Cuvier, 1797)

Sinonimi

Rana tinctoria (Cuvier, 1797)

Dendrobates azureus (Hoogmoed, 1969)

TASSONOMIA

(Dendro = albero /bates = uno che cammina o luoghi di ritrovo /tinct = tinto, tinto)

DISTRIBUZIONE

Proviene dalle regioni orientali del Sud America . É diffusa infatti nella Guyana, nel nord del Brasile, nella Guyana francese e nel Suriname.

DESCRIZIONE

Dendrobates tinctorius è una piccola rana, di lunghezza compresa tra i 3 ed i 4,5 cm, arrivando anche a 6 cm. a seconda dell’area di provenienza, e del peso di circa 8 grammi. Nonostante le ridotte dimensioni è tra le specie di Dendrobates più grosse e robuste.

La specie mostra uno spiccato polimorfismo per quanto riguarda il colore della livrea.

Assieme ad Oophaga pumilio e Oophaga histrionica, D.tinctorius rappresenta una delle specie con più differenziata varietà cromatica.

La colorazione varia sensibilmente in base alle distinte locality: la forma tipica (Nominat) presenta una pigmentazione dorsale nera solcata da un disegno di forma e dimensione variabile, con colorazione che va dal bianco al giallo intenso, mentre gli arti e la zona ventrale generalmente sono blu elettrico.

Nelle altre locality prevalgono le tinte giallo, nero e arancio, ed in alcuni casi è del tutto assente la pigmentazione blu.

La disposizione dei disegni dorsali varia sensibilmente, oltre che tra i vari areali, anche all’interno di popolazioni circoscritte.

La grande variabilità di questa specie ha da sempre impegnato gli studiosi nella ricerca di una relazione tra le 60 e più forme cromatiche riconosciute, ma solo recenti analisi di tipo genetico-molecolare hanno evidenziato come tutti gli esemplari appartengano alla medesima specie, rappresentandone semplicemente variazioni intraspecifiche. Tutto questo è dovuto all’isolamento tra le distinte varietà geografiche che in natura mai vengono a diretto contatto.

Alcuni esemplari, presenti nel distretto di Sipaliwini nel Suriname, caratterizzati da una accesa colorazione blu frammentata da punteggiatura nera, in passato erano stati considerati come una specie a sé stante (D. azureus) ma recenti studi genetici hanno dimostrato che si tratta solo di una variate morfologica, Dendrobates tinctorius var. azureus.

È tra le specie più colorate: solitamente mostra una pigmentazione giallo-arancio con linee dorsali nere e la parte ventrale blu, ma esistono anche altre cinque colorazioni principali, il cobalto, il brazilian, il giallo, il nero e il bianco.

Per il gran numero di colori che caratterizzano la D. tinctorius molti allevatori si sono sbizzarriti trovando nuove combinazioni di colori facendo accoppiare D. tinctorius di colori diversi.

La pelle di queste rane è ricca di ghiandole che secernono potenti alcaloidi che la rana utilizza come difesa naturale verso i predatori.

Al momento le locality riconosciute sono:

Alanis. Provenienza Suriname. Dalla colorazione quasi completamente nera presenta tre macchie gialle sul capo e qualche linea frazionata sul dorso. Arti e ventre con qualche sfumatura blu elettrico. Dimensioni massime 4,5 cm.

Awarape. Provenienza dal medesimo biotopo di “Powder Blue” nel Suriname. Si distingue per colori diversi dalla forma tipica. Non è chiaro ancora se si tratti di una locality distinta. Lunghezza tra 4,5 e 7,0 cm.

Azureus. Provenienza Suriname. Colorazione uniforme blu con diffusa maculatura nera in particolare sul dorso. A volte le macchie nere si presentano di dimensioni maggiori nelle femmine. Dimensioni massime 5,0 cm.

Bakhuis. Provenienza Suriname. Piccola locality (4,5 cm) si presenta nera con disegni dal giallo al bianco con arti e zona ventrale blu. Conosciuta anche come “Ensing”.

Dart Frog Connection - Dendrobates Tinctorius Bakhuis

Brasilianer Cobalt. Provenienza Brasile. Simile alla “Cobalt” si distingue per la maggiore diffusione del pigmento giallo che ricopre tutto il capo e parte del dorso. Lunghezza massima 6,0 cm.

Dendrobates tinctorius "brazilian cobalt" | TERRARIA

British Guyana. Provenienza Guyana. Simile a “Koetari River” si distingue per una pigmentazione blu più scura. Lunghezza massima 6,0 cm.

Dendrobates tinctorius British Guyana | TERRARIA

Cayenne. Provenienza Guyana Francese. Detto anche “Mont Matoury” è simile alle “Nominat” ma con prevalenza di tinte bianco, blu e nero. Assente il giallo. Lunghezza massima 4,5 cm.

Citronella. Provenienza Suriname. Colorazione giallo intensa con arti e ventre dal blu al nero. Una macchia rotonda nera (talvolta assente) è presente sul dorso. È la più grande tra tutte, raggiungendo i 7,4 cm.

Dasha. Provenienza Suriname. Probabilmente trattasi di un’ulteriore variante delle “Cobalt”.

Färberfrosch Dasha (Dendrobates tinctorius) - Dyeing dart frog ...

Green Sipaliwini. Provenienza Brasile. Detta anche “Lime Sipaliwini”, presenta un disegno a fitto reticolo dorsale dal giallo al verde. Dimensioni massime 6,0 cm.

Dendrobates Tinctorius Green Sipaliwini, #amphibiaAmphibians ...

Kabalebo. Provenienza Guyana Francese. Locality con prevalenza di colore nero solcato da bande dal blu al verde. Lunghezza massima 5,0 cm.

Vivariums;dendrobates tinctorius morphs3 | tropical-hobbies

Koetari River. Provenienza Suriname (non ancora però accertata). Simile a “New River”, si distingue da questa con molta difficoltà, soprattutto qualora la provenienza degli animali non sia certa. Lunghezza massima 6,0 cm.

Denddrobates tinctorius 'Koetari River' | ECUATORIA: Dendrobatids

La Fumeè. Provenienza Guyana Francese. Simile a “Regina” e “Pic Matecho” dei quali potrebbe rappresentarne una variante. Lunghezza massima 6,0 cm.

Dart Frog Connection - Dendrobates Tinctorius La Fumee

Lawa. Provenienza Suriname e Guyana Francese. Affine alle “Lime Sipalawini”. Lunghezza massima 4,5 cm.

Lorenzo. Provenienza Brasile. Colorazione blu e nera con macchie dal giallo all’arancio sul capo. Una variante priva di macchie è nota come “Black Ghost”. Lunghezza massima 4,5 cm.

DENDROBATES TINCTORIUS "LORENZO" | TERRARIA

Mont Dourado. Provenienza Brasile. È simile alle “Tablemountain” e “Oranje Gebergte”. Lunghezza massima 5,0 cm.

Dendrobates tinctorius Monte Dourado - YouTube

Natasha. Provenienza Suriname. Import recente rappresenta una probabile variante delle “Cobalt”.

Dendrobates tinctorius "Natasha" | TERRARIA

New river. Provenienza Suriname. Conosciuta anche come “Blue Sipaliwini” presenta un disegno dorsale a reticolo blu elettrico su fondo nero. Dimensioni massime 6,0 cm.

Dendrobates tinctorius New River - YouTube

Nikita. Provenienza Brasile, Suriname e Guyana Francese. Locality dalla colorazione molto variabile, in alcuni casi è simile a “Citronella”, mentre in altri alle “Cobalt”. Lunghezza massima 5,5 cm.

Dart Frog Connection - Dendrobates tinctorius Nikita

Nominat. Provenienza Guyana Francese. Rappresenta la forma tipica, con colorazione dorsale nera solcata da disegni e bande dal giallo intenso al bianco. Arti e zona ventrale blu carico. Dimensioni massime 4,5 cm.

dendrobates tinctorius nominat

Nourangues. Provenienza Guyana Francese. Simile alle “Nominat” dalle quali si differenzia per la presenza di bande gialle sugli arti posteriori. Lunghezza massima 5,0 cm.

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Oelemarie. Provenienza Suriname. Colorazione nera con disegni e macchie giallo intenso. Simile ad “Alanis” può raggiungere i 7,0 cm di lunghezza.

Dart Frog Connection - Tinctorius Oele Marie

Oranje Gebergte. Provenienza Suriname. Simile alle “Alanis”, “Tablemountain” e “Oelemarie”, presenta una colorazione prevalentemente nera con rari disegni e chiazze dal bianco al giallo. Lunghezza massima 5,5 cm.

Ouanary. Provenienza Guyana Francese. Piccola locality simile alle “New River” è conosciuta anche come “Blue Jeans”. Lunghezza massima 4,5 cm.

Photo : Grenouille "Dendrobate Tinctorius Ouanary"

Oyapock. Provenienza Guyana Francese. È una piccola locality che si distingue per una prevalenza di disegni bianchi su base azzurro-nera. Assente invece il pigmento giallo. Dimensioni massime 4,5 cm.

Patricia. Provenienza Suriname. Colorazione nera con disegni dal bianco al giallo con ventre ed arti da azzurro ceruleo a blu più o meno intenso. Lunghezza massima 6,0 cm.

Pic Matècho. Provenienza Guyana Francese. Simile alle “Regina” presenta colorazione gialla, ventre dal giallo al crema, qualche macchia nera (in alcuni esemplari assente) e nessun pigmento blu. Lunghezza massima 6,0 cm.

Powder Blue. Provenienza Suriname. Colorazione nera con bande bianche dorsali, ventre ed arti grigi. È nota una forma caratterizzata da colorazione azzurro ceruleo anziché grigio. Lunghezza massima 6,0 cm.

Regina. Provenienza Guyana Francese. Possiede una prevalenza di pigmento giallo su fondo nero. Una macchia azzurra sul torace e lievi sfumature blu (talvolta assenti) sugli arti posteriori. Dimensioni massime 6,0 cm.

Robertus. Provenienza Suriname. Molto simile alle “True Sipaliwini”. Al momento non importata in Europa, non si conoscono altre specifiche.

Saul. Provenienza Guyana Francese. Molto variabile nella pigmentazione, in alcuni esemplari prevale il pigmento nero con solo qualche chiazza gialla sul capo. Altri esemplari presentano pigmentazione simile a “La Fumeè”. Lunghezza massima 6,0 cm.

D. Tinctorius Saul

Suriname Cobalt. Provenienza Suriname. Colorazione simile a “Nominat” dal quale si distingue per un disegno dorsale giallo a forma di Y su base nera. Spesso è commercializzato erroneamente come “Tafelberg” o “Kaiserberg”. Lunghezza massima 6,0 cm.

Dendrobates tinctorius "brazilian cobalt" | TERRARIA

Tafelberg. Provenienza Guyana Francese. Commercializzata anche come “Kaiserberg” o “Tablemountain” presenta una colorazione variabile, sovente simile alle “Cobalt”. Lunghezza massima 6,0 cm.

Dendrobates Tinctorius Tafelberg | Dendrobates tinctorius (W… | Flickr

Trois Pitons. Provenienza Guyana Francese. È praticamente molto simile alle “Nominat”. Lunghezza massima 4,5 cm.

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True Sipaliwini. Provenienza Suriname. Del tutto simile a “New River” presenta tuttavia tre macchie dal giallo al bianco sul capo. Lunghezza massima 6,0 cm.

Dendrobates tinctorius “True Sipaliwini” | TERRARIA

Tumucumaque. Provenienza Brasile. Scoperto nel 2004 presenta colorazione azzurra con capo e zampe dal giallo all’arancio. Lunghezza 4,5 cm.

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Villa Nova. Provenienza Brasile. Simile alle “New River”. Lunghezza massima 6,0 cm.

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Weygoldt. Nonostante il primo rinvenimento ne attesti l’origine brasiliana, la grande variabilità di colorazione degli esemplari in allevamento fa supporre che si tratti di un incrocio.

dendrobates tinctorius weygoldt : Dendrobates - élevage & Reproduction

Wilhelmina Gebrige. Provenienza Suriname. Di recente scoperta e non ancora importata presenta una pigmentazione molto variabile con caratteri intermedi tra “Powder Blue” e “Cobalt”. Nessun dato al momento disponibile.

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Yellow Back. Provenienza Suriname. Molto simile a “Saul” in alcuni casi viene commercializzata come “Atachi Bakka”. Lunghezza massima 6,0 cm.

Yellow Back Poison Dart Frog Dendrobates Tinctorius - Fotografie ...

DIMORFISMO SESSUALE

Il dimorfismo sessuale è particolarmente evidente negli animali adulti.

Il maschio si distingue dalla femmina per le dimensioni più ridotte e la forma più longilinea e l’estremità delle zampe anteriori (dischi) più sviluppate. Le femmine presentano invece una forma più tozza e lievemente arrotondata. In genere è evidente anche, negli esemplari di sesso femminile, un più pronunciato inarcamento del dorso, cosa che non si riscontra nei maschi.

In canto dei maschi è analogo al canto di Dendrobates auratus, un suono vibrato e molto basso.

HABITAT

Vive nella foresta pluviale ad un’altitudine che va da 0 mt. fino a 700 mt. La si rinviene prevalentemente nella lettiera di foglie che ricopre il terreno, nei pressi di tronchi caduti, radici, rocce ed occasionalmente anche in ambienti antropizzati (come colture agricole, strade e centri abitati). Non è raro il rinvenimento di girini all’interno di piccoli contenitori abbandonati o addirittura dentro copertoni accatastati, dove l’acqua riesce a depositarsi in quantitativi sufficienti.

Come detto, le popolazioni di D. tinctorius occupano una vasta area del nord-est del Sud America. Queste popolazioni vivono in zone molto delimitate (isole) e spesso sono separate dalle altre popolazioni da centinaia di chilometri. Il terreno di queste zone, a prima vista può sembrare adatto alla vita di queste rane ma nella maggior parte dei casi un fattore o un altro impediscono alle D. tinctorius di occupare questi spazi. Fattori come inondazioni stagionali, i fiumi o altri confini naturali hanno mantenuto le varie popolazioni di queste rane separate per molte generazioni e questo ha portato ogni “isola” ad avere un proprio morph o una variazione cromatica e di forma di queste Dendrobatidi. C’è una diversità sorprendente tra i vari morph di queste rane e in alcuni casi le popolazioni sono fisicamente, completamente differenti.

Nel loro habitat naturale, ci sono stagioni umide e altre secche e il comportamento delle rane varia da una stagione all’altra. Durante la stagione secca, in aree molto asciutte, le rane vanno in una specie di letargo estivo fino a quando non ritornano le piogge e l’umidità. Durante la stagione delle piogge, invece, le rane possono essere molto abbondanti nel loro habitat e deve essere veramente uno spettacolo da vedere, incontrare un gruppo di queste rane sparse nel suolo della foresta.

BIOLOGIA

Particolarmente attive, queste rane trascorrono gran parte della giornata alla ricerca di cibo tra le foglie della lettiera, arrampicandosi di rado su grossi tronchi d’albero, in ogni caso mai oltre i 2-3 m d’altezza. Durante i periodi riproduttivi le femmine si rivolgono ai maschi mediante colpetti alla schiena stimolando quest’ultimi a seguirle fino ai siti di deposizione. In questi periodi entrambi i sessi manifestano territorialità e tutti gli esemplari si impegnano nella disputa del territorio. Il maschio dopo la fecondazione sorveglia con cura le uova fino alla schiusa, momento nel quale trasporterà singolarmente i girini in piccole raccolte d’acqua, dove vengono abbandonati a se stessi. Il periodo delle riproduzioni si concentra durante la stagione umida, mentre nei mesi asciutti gli animali sostano e si rifugiano in anfratti umidi e freschi, come tronchi cavi o piccole grotte, raggruppandosi anche in numeri consistenti.

ALLEVAMENTO IN TERRARIO

È adatta anche ai neofiti, grazie alla sua robustezza, ma presenta necessità da rispettare rigorosamente.

Considerando il comportamento particolarmente territoriale, è consigliato allevare la specie a coppie oppure una singola femmina con più maschi, ma in questo caso in terrari dalle dimensioni adeguate. I giovani esemplari (al di sotto dei 12 mesi di vita) possono essere allevati in gruppo all’interno di terrari di accrescimento.

Un errore che commettono molti allevatori, infatti, è quello di mantenere in cattività gruppi numerosi di queste rane. Le Dendrobates tinctorius sono molto più competitive e territoriali delle altre Dendrobates. Questa natura competitiva si manifesta in età giovanile e questo e ben visibile se si mantengono tre o quattro esemplari giovani per qualche settimana in terrario. Per essere tranquilli da questo punto di vista è meglio allevare un singolo esemplare per terrario o al massimo una coppia di sesso diverso. La loro territorialità infatti è aggravata dalla presenza o meno di più di due esemplari nello stesso terrario. Tuttavia con altre specie di Dendrobatidi non risulta aggressiva a patto che vi sia abbondanza di spazio e di cibo.

Terrario

La Dendrobates tinctorius, data la mole e l’attività della specie, necessita di terrari piuttosto ampi di almeno 40×60 o 50×50 cm di base, abbastanza ricchi di vegetazione come bromelie e Philodendrum, con numerosi nascondigli forniti dall’inserimento di rami, tronchi, muschio, radici e mezze parti di noci di cocco sparsi per il terrario, per una singola coppia. La parte anteriore del terrario dovrà essere priva di vegetazione con uno spesso substrato di muschio umido e foglie di quercia secche (lettiera), da dedicare alla somministrazione del cibo.

In breve tempo gli animali imparano ad associare alla presenza dell’allevatore la disponibilità di cibo recandosi prontamente in tali aree. Questo favorirà l’osservazione permettendo una valutazione accurata dello stato di salute. Indispensabili sono inoltre i nascondigli costituiti da mezzi gusci di cocco o simili, con dischi Petry sottostanti per le deposizioni.

È da considerare che questa specie, in particolare le femmine adulte, tende ad essere piuttosto aggressiva e territoriale. Il carattere piuttosto esuberante della tinctorius fa sì che questa rana sia molto attiva e quindi facilmente visibile.

Temperatura

Le temperature ideali per Dendrobates tinctorius vanno dai 25 ai 27° C di giorno e 19 – 20 °C di notte. Valori inferiori possono rilevarsi pericolosi per la vita della rana.

Umidità

L’umidità deve essere alta, intorno al 70 – 90 %. Va mantenuta tendenzialmente alta anche se è consigliabile far trascorrere alcuni mesi più asciutti agli animali, diminuendo le nebulizzazioni quotidiane. Un periodo leggermente più “secco”, ad imitazione di quanto avviene in natura, stimola gli animali ad accoppiarsi alla ripresa della stagione umida.

Alimentazione

La Dendrobates tinctorius è una rana molto vorace.

D.tinctorius manifesta un appetito notevole: la maggior parte della giornata viene spesso impiegata nella ricerca del cibo.

In natura questa specie si alimenta in larga misura di formiche, come rivelato da alcuni studi scientifici mediante i quali sono stati rinvenuti fino a 140 insetti all’interno dello stomaco di alcuni esemplari.

In allevamento D. tinctorius predilige prede dalle ridotte dimensioni.

Essendo D. tinctorius una specie “microfaga” difficilmente accetterà grilli di media dimensione e insetti voluminosi, quindi l’apporto quotidiano di cibo dovrà essere consistente

L’alimentazione è la solita per le altre specie di Dendrobates: può essere alimentata due volte al giorno con Drosophila hydei e D. melanogaster, collemboli, piccoli grilli di 2-3 settimane e afidi, punteruoli dei fagioli, piccole tarme ed ogni micro insetto reperibile in commercio e che stanno alla base dell’alimentazione di questa rana. Per i giovani di tinctorius è buona cosa integrare con Tisanuri e piccoli esemplari di Galleria mellonella.

La somministrazione del cibo dovrà avvenire più volte nell’arco della giornata. Consigliata un’integrazione periodica con multivitamici per anfibi.

Riproduzione

La Dendrobates tinctorius raggiunge la maturità sessuale a un anno di vita, anche se è preferibile far avvenire l’accoppiamento al secondo anno.

In seguito ai rituali di corteggiamento la femmina depone un clutch di 6-10 uova che si svilupperanno nell’arco di settimane circa.

Nella coppia la femmina di D. tinctorius tende ad essere più attiva e segue il maschio toccandolo delicatamente con il muso. Il maschio, dapprima, reagisci con piccoli trilli quasi impercettibili, per poi prendere coraggio e salire sulla femmina con lunghi canti, fino a condurla nel posto desiderato per la deposizione delle uova. L’ideale è fornire alla coppia di Dendrobates tinctorius una noce di cocco contenente un po’ di acqua d’osmosi, dove possano deporre. Le uova deposte sono da 5 a 20 e vengono fecondate dal maschio che comincerà a prendersene cura fino alla loro schiusa, che avviene dopo 14 – 18 giorni.

I siti di deposizione preferiti sono rappresentati da superfici lisce in posizione riparata come ad esempio i dischi Petry, le ascelle delle bromelie, foglie di dimensioni adeguate poste in penombra e grossi contenitori plastificati, possibilmente di colorazione scura. I girini vanno allevati singolarmente.

Dopo aver deposto le uova, (da 5 a 14) la femmina abbandona il luogo della deposizione. Il maschio le feconda ed inizia a prendersi cura del loro sviluppo. È raccomandabile, quando possibile, allevare le uova ed i girini artificialmente poiché il tasso di schiusa e sopravvivenza si rivela superiore; con questa metodica tuttavia si rinuncia allo spettacolo meraviglioso delle cure parentali.

Alla nascita i girini di tinctorius sono lunghi appena 15 mm e possono essere nutriti con larve di Chironomus decongelate, cibo per pesci tropicali e cibo in polvere per avannotti, alghe e un pizzico di calcio D3. Le cure parentali non sempre garantiscono una bassa mortalità delle uova e dei girini: è buona cosa, quindi, allevare artificialmente le uova e i piccoli nati di tinctorius in contenitori separati e distinti, anche per evitare fenomeni di cannibalismo.

Dopo circa tre mesi la metamorfosi è completata e le piccole Dendrobates tinctorius possono essere nutrite giornalmente secondo la normale alimentazione delle Dendrobates, integrando con polvere di calcio, pur somministrando loro cibo di grandezza adeguata alla loro taglia (misurano infatti appena 15 – 18 mm).

L’alimentazione delle larve deve essere a base proteica, buoni risultati si sono ottenuti utilizzando cibo surgelato per pesci, in particolare chironomus, da integrarsi alla consueta dieta a base di spirulina, alimenti liofilizzati per pesci tropicali e verdure sbollentate. Particolare attenzione va posta alla pulizia dell’acqua in quanto i resti del cibo tendono ad inquinare velocemente anche a quantitativi molto ridotti. Per questo si consiglia un cambio dell’acqua alcune ore dopo la somministrazione. I girini impiegano all’incirca 90-120 giorni per giungere a metamorfosi, ma tale periodo è particolarmente influenzato dalla temperatura dell’acqua che, se eccessivamente fredda, può anche raddoppiare i tempi di sviluppo.

L’alimentazione dei girini può variare tra cibo in polvere per avannotti e cibo in scaglie di pesci tropicali di ottima qualità, alghe unicellulari e larve di Chironomus decongelate, alga Spirulina, frammenti di carne equina, papponi costituiti da cibo per pesci, un pizzico di Calcio D3 o Korvimin ZVT. Il cibo va somministrato a giorni alterni dopo un cambio d’acqua. Passati circa tre mesi le zampe anteriori inizieranno a svilupparsi; questo è il momento di introdurre una piccola isola per favorire la metamorfosi.

Per un corretto allevamento delle larve è consigliabile l’utilizzo di contenitori climatizzati, in particolare durante i mesi freddi, mantenendo i valori intorno ai 24°C. I neometamorfosati, particolarmente delicati nei primi mesi di vita, vanno alloggiati singolarmente in piccoli contenitori saturi di umidità e correttamente alimentati, inizialmente con collemboli ed utilizzando fin da subito adeguati integratori a base di calcio e vitamina D3.

A metamorfosi avvenuta, i froglets andranno collocati in un fauna box, o un contenitore simile, arredato con scottex oppure sfagno o muschio disinfettato e molti portarullini come nascondigli, e tenuto ad una condizione di umidità inizialmente piuttosto elevata. Durante i primi giorni andranno nutriti le piccole rane misurano 15-18 mm. e vanno nutrite giornalmente con collemboli, afidi e Drosophila melanogaster cosparsi, prima della loro somministrazione, con integratori in polvere come calcio carbonato e vitamine.
In questa fase è molto importante mantenere pulito il terrario perché le piccole rane sono sensibili all’inquinamento organico e batterico.
I neometamorfosati non vanno per nessun motivo allevati nello stesso terrario assieme agli adulti, poiché la Dendrobates tinctorius può manifestare fenomeni di cannibalismo.

RISCHIO DI ESTINZIONE

La Dendrobates tinctorius è inserita nell’appendice II della CITES.

NOTE

Specie particolarmente vistosa e apprezzata da molti allevatori è sempre presente tra gli espositori delle mostre-scambio e pertanto è bene fare alcune raccomandazioni relativamente all’acquisto. In primis è da sconsigliare l’acquisto di animali giovani, sia perché delicati, sia perché non sessabili; l’attenzione dovrà essere volta quindi ad esemplari adulti o sub-adulti, in perfette condizioni di salute e di provenienza certa.

L’elevata mortalità dei giovani esemplari, infatti, è cosa ben nota e quindi se volete cimentarvi nell’allevamento di questa specie investite qualche decina di euro in più e indirizzatevi verso esemplari sub-adulti o adulti.

Lo stress dovuto a spostamenti continui, settaggio inadeguato e sbalzi termici si traduce spesso in morie improvvise di giovani tinctorius, quindi valutate se obiettivamente ne vale la pena. Nel caso vi capitasse di imbattervi in esemplari di una certa taglia, osservateli attentamente: gli esemplari sani devono risultare “grassocci” ed attivi, scartate dai vostri potenziali acquisti rane scheletriche e apatiche ; anche rane troppo magre per quanto attive non andrebbero prese in considerazione .
E’ bene ricordare che la cura di potenziali patologie in simili animali è pratica alquanto complessa, quindi massima attenzione anche al trasporto evitando, come osservato, situazioni di stress e sbalzi termici pericolosi.

La seconda raccomandazione riguarda la purezza delle locality; l’esistenza delle molteplici varianti cromatiche ha dato origine in allevamento ad incroci, con conseguenti nuove ed accattivanti colorazioni, che spesso spingono l’allevatore alle prime armi ad acquisti eticamente poco corretti. Si raccomanda se possibile di acquistare e mantenere locality originarie, senza tentare o azzardare improbabili riproduzioni.

INCROCI SI, INCROCI NO…
Recentemente è capitato di vedere in commercio esemplari di D.tinctorius frutto di incroci tra locality differenti, non per questo brutte rane, tutt’altro! Per l’appassionato purista la scelta di simili animali in genere è già scartata in partenza: non rappresentano una varietà geografica vera e propria e quindi risultano animali che nel contesto naturale non dovrebbero esistere.
La distinzione delle singole locality risulta spesso pratica complessa: la variabilità degli esemplari appartenenti ad una specifica popolazione è a volte accentuata e la pigmentazione anche all’interno di una singola locality è comprensiva di ulteriori variazioni molto probabilmente dovute alla formazione di fenotipi distinti che rendono la questione tassonomica ulteriormente complicata.

Un problema che si riscontra nell’allevamento è rappresentato dal fenomeno dell’inbreeding: la pratica di riprodurre questa specie tra esemplari imparentati , nel lungo termine tende a produrre una discendenza debole con fenomeni rilevabili che si pongono in essere nella progressiva riduzione delle dimensioni, nell’impoverimento delle tinte e in una debolezza delle linee che a volte si traduce in inspiegabili morie di animali nel breve o medio termine. Fortunatamente, anche se in modo discontinuo, è possibile acquisire esemplari “WC” , F1 ed F2 che saranno quindi i candidati ideali per possibili programmi mirati di riproduzione. Va detto comunque che il costo di queste linee è quasi sempre molto alto e l’acquisto inevitabilmente rende necessario recarsi dagli import tedeschi ed olandesi con quanto questo comporta in termini di tempo e investimento monetario.

Nel caso ci si dovesse imbattere in dei crossbreed la questione è molto semplice: se li acquistate in qualche misura disporrete di una linea impura ma palesemente robusta con cui fare esperienza di allevamento. Per logica simili animali non andrebbero riprodotti, onde evitare che la discendenza vada a finire nel circuito terraristico con il rischio di inquinare, nel caso di accoppiamenti, le linee pure. Se volete allevare un crossbreed di locality nulla da obiettare ma, per un discorso di correttezza, al momento dell’eventuale cessione sarà importante (ed onesto) dire di che si tratta.