Arredamento e materiali adatti

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L’arredamento è una componente fondamentale del terrario; ricreare un angolo della foresta pluviale può dare la stessa soddisfazione che si prova riproducendo in proprio i dendrobatidi: non ci si stanca mai di ammirare un bel terrario, inoltre un piccolo pezzo di foresta garantisce il benessere delle rane stesse.

Optando sempre per una soluzione semplificata, dato che le possibilità di arredamento comprendono l’uso di vari materiali,dal cocco alla schiuma poliuretanica e via dicendo, potremo iniziare ad arredare il nostro terrario con quanto necessario al fine di creare un ambiente confortevole ai nostri ospiti.

DSCN1681La prima fase dell’arredamento va realizzata a terrario vuoto, schermando 2-3 lati della teca con i vari materiali che abbiamo a disposizione (fibra di cocco, sughero, roccia sintetica creata con polistirolo, ecc.), in maniera tale da offrire un’ambientazione naturale, favorendo la creazione di nascondigli ed utilizzando fibra di cocco o sughero ricreando anche un substrato ideale per la crescita di piante epifite. La fibra di cocco è in vendita nei negozi specializzati e nei centri fai-da-te ed è confezionata in pannelli di diverse dimensioni, spessi pochi centimetri. Molto comodi da tagliare e fissare al vetro con del silicone, mantengono un alto tasso d’umidità e consentono alle piante rampicanti di attecchire, favorendo la penetrazione delle radici fino in profondità. Si può ottenere un bell’effetto naturale utilizzando il sughero grezzo che però solitamente non si trova delle dimensioni adatte; per coprire una parete bisogna quindi realizzare dei puzzle contanti pezzetti. I pezzi di corteccia di sughero hanno un ingombro maggiore rispetto al pannello di cocco, ma con esso si possono anche realizzare dei piccoli vasi pensili adatti ad ospitare bromelie e orchidee. Non è consigliabile l’utilizzo dei pannelli di truciolato di sughero usati come isolanti nell’edilizia: sono comodi e facili da montare ma a causa dell’alta umidità presente nel terrario in meno di due anni cominciano a sfaldarsi e sbriciolarsi.

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SUBSTRATO DI FONDO
Una volta posizionato il cavetto o il tappetino esterno, si potrà introdurre il materiale di fondo.
Anche in questo caso le possibilità sono molte: dall’uso della pura torba di sfagno all’argilla espansa per idrocultura, dai pezzi di corteccia tritata usata solitamente come pacciame ai prodotti nati apposta a questo scopo reperibili nei negozi specializzati. Il substrato deve garantire un buon drenaggio in modo che l’acqua vaporizzata finisca sul fondo senza ristagnare rimanendo a contatto con le rane.

Corteccia di pino
Corteccia di pino

Personalmente preferisco l’argilla espansa che ha il vantaggio di drenare bene l’acqua delle nebulizzazioni creando all’interno dello strato una sorta di riserva idrica che verrà quindi riscaldata dal cavetto aumentando quindi il tasso di umidità interno al terrario. Lo strato di argilla potrà essere coperto da dei cuscini di muschio che offriranno un adeguato substrato alle raganelle, oppure da uno strato di torba, inoltre l’acqua in eccesso potrà essere drenata tramite l’apposito foro di scolo o, in assenza di un drenaggio già predisposto, potrà essere aspirata tramite un tubicino introdotto nello strato di argilla all’occorrenza. Ritengo che la soluzione dello strato di argilla si presti bene anche in virtù della necessità di “lavare” bene il terrario con abbondanti nebulizzazioni, al fine di rimuovere deiezioni e sporcizia varia, che verrà convogliata nel materiale di fondo dove potrà essere rimossa facilmente.

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Argilla espansa

Lo strato drenante dovrebbe essere alto dai 10 ai 15 cm. e sopra di esso come detto posizioneremo del muschio o delle foglie secche. Il muschio oltre ad offrire un aspetto estetico molto gradevole mantiene il tasso d’umidità elevato e può essere facilmente sostituito, quando è vecchio e sporco. Le foglie secche posizionate a mucchietto in una zona del terrario sono ottime per creare nascondigli naturali ed a volte le specie più terricole le utilizzano come luogo di deposizione.

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L’arredamento delle pareti posteriore e laterali in genere comporta l’uso di diversi materiali: come osservato, chi ha già acquisito una determinata manualità con l’allestimento dei terrari, potrà sbizzarrirsi con l’uso della schiuma poliuretanica. Nel nostro caso, volendo rimanere in un contesto più semplificato ad uso del neofita, ci orienteremo inevitabilmente su dei materiali più semplici da gestire. Sostanzialmente gli sfondi più usati sono i pannelli di fibra di cocco l’ epiweb e lo xaxim, ma volendo si potranno anche utilizzare con ottimi risultati le classiche mattonelle di torba pressata per uso acquariologico.
I pannelli in fibra di cocco si possono acquistare presso i rivenditori di materiale ad uso terraristico o in alternativa presso i fornitori di materiali per bioedilizia. Lo xaxim risulta più difficile da reperire, anche se alcune ditte tedesche o olandesi lo forniscono tramite acquisto on line.

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Lo xaxim rappresenta una eccellente ma costosa alternativa al cocco, dal quale si differenzia per una maggiore robustezza, essendo ottenuto dagli stipiti di alcune specie di felci arboree. A prescindere dal dubbio etico che inevitabilmente potrebbe sorgere sull’opportunità di usare questo materiale ottenuto dall’abbattimento di tali meraviglie vegetali, lo xaxim ha la caratteristica di contenere al proprio interno spore di muschi e piccole felci che una volta trovato il microclima adatto in terrario, sotto un’adeguata illuminazione esploderanno ricoprendo le pareti di un bellissimo manto verde.
Qualunque sia la scelta che andremo a fare, i pannelli e le mattonelle andranno tagliati eventualmente in base alle misure necessarie e ,una volta cosparsi di silicone, ci accingeremo a fissarli sulla parete posteriore e su quelle laterali.

img005Altri componenti d’arredo estetici e funzionali sono rami o liane su cui possono fissare delle bromelie o delle orchidee; ottime si rivelano anche le radici usate in acquariofilia che non marciscono e favoriscono la creazione di ulteriori nascondigli.
Sostanzialmente le piante che ci servono per arredare il terrario appartengono per la maggior parte a quel gruppo di vegetali che conduce vita da epifita, quindi saranno quasi del tutto inutili i vasi e vasetti contenenti terriccio. Personalmente, dopo aver fissato i materiali per coprire le pareti mi diletto a costruire tramite corteccia di sughero dei terrazzamenti volti a creare più livelli all’interno del terrario. In questo caso le possibilità sono infinite e si procede un po’ in base al gusto personale e a un minimo di razionalità: la cosa fondamentale è creare dei terrazzamenti volti sia ad offrire alle raganelle ulteriori spazi su cui eventualmente sostare, sia un adeguato supporto alle piante epifite che ci accingeremo ad introdurre nella fase di allestimento vero e proprio del set up.
Nell’assieme l’effetto “estetico” può risultare piacevolissimo: si possono infatti creare più livelli di terrazze che potranno essere tappezzate con muschi e piante in abbondanza a seconda dello spazio disponibile.10696309_10204022361572600_5103093483235119675_nImportante è anche la disposizione ragionata di un certo numero di rifugi che facciano da tana, particolarmente i pezzi di corteccia, leggermente ricurvi e appoggiati semplicemente in terra; grotte artificiali e gusci di noci di cocco tagliati a metà sono utili alla riproduzione.