LA FORESTA PLUVIALE

An aerial view of Kaieteur Falls in southern GuyanaLA FORESTA PLUVIALE

Nella fascia intertropicale più vicina all’equatore si trova la foresta pluviale, l’ambiente forse più affascinante, per la varietà della ricchezza e della vita che vi si svolge. Caratterizzato dalla presenza di un’unica stagione piovosa e calda. Le condizioni climatiche ed ambientali restano infatti inalterate per tutto l’anno.

Temperature elevate e forti precipitazioni sono i tratti caratterizzanti di questa suggestiva foresta nella quale, a causa delle alte temperature l’acqua evapora con una certa rapidità, provocando un altissimo livello di umidità che si trasforma presto in pioggia.

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Le foreste pluviali tropicali, con il loro clima immutabile, sono caratteristiche delle regioni comprese tra i due tropici (tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno) e presente nel sud-est asiatico (Indonesia, Filippine, Birmania, dove sono chiamate giungla (dal sanscrito jangala), nella fascia settentrionale e orientale dell’Australia e in Papua Nuova-Guinea, nell’Africa sub-sahariana dal Camerun al Madagascar e alla Repubblica Democratica del Congo, nel Sud America (prevalentemente in Amazzonia, patria delle nostre Dendrobatidi) dove sono chiamate selva, nell’America Centrale (Bosawàs, Penisola dello Yucatan – El Peten – Belize – Calakmul) e su molte delle isole dell’Oceano Pacifico (ad esempio Hawaii).

Il termine “foresta pluviale”, in un certo senso, viene usato impropriamente perchè talvolta in molte foreste denominate così non piove per mesi e l’aria è secca. Questo termine fu coniato nel 1898 da un botanico tedesco per descrivere quelle foreste che crescono in condizioni di umidità costante e con una piovosità di almeno 2000 mm distribuita nell’arco dell’anno. In alcune foreste la quantità di pioggia annuale può raggiungere persino il valore di 11.000 mm, anche se nella maggior parte delle zone è di 2.500 mm. Il termine che meglio esprime le condizioni di questa foresta è, dunque, “pluviale“. Alcune foreste sono caratterizzate da piogge brevi ma quotidiane (foreste pluviali equatoriali), altre (Sud-Est Asiatico) sono soggette a periodi di relativa siccità e periodi di piogge abbondanti (foreste tropicali o monsoniche). Tuttavia per semplificare, in questo contesto i termini “pluviale” e “tropicale” verranno utilizzati indifferentemente.

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IL CLIMA

Il clima della foresta pluviale tropicale è stabile per tutto l’anno e caratterizzato dall’assenza di variazioni stagionali. La fascia equatoriale infatti ha un’unica stagione, sempre calda e piovosa.

Nella fascia intorno all’equatore non esistono le quattro stagioni, ma una soltanto perchè le condizioni ambientali rimangono costanti tutto l’anno: anche il giorno e la notte durano entrambi 12 ore.

Il clima è equatoriale, con precipitazioni abbondanti e temperature costantemeente elevate. A causa del caldo l’acqua evapora velocemente, conferendo all’aria un elevato grado di umidità. L’aria poi si condensa in nuvole e provoca nuove precipitazioni: è un ciclo infinito. Le nubi e l’umidità comunque filtrano i raggi solari mantenendo un pò più basse le temperature.

. La temperatura media è costante e l’escursione termica annuale (L’escursione termica è la differenza fra la temperatura più alta, detta anche “temperatura massima”, e quella più bassa o “temperatura minima” in un dato intervallo di tempo e in un determinato luogo.)si mantiene costante entro i 2-3 gradi.

2Oltre che dal fattore climatico, il carattere della foresta è determinato dalla natura del terreno che può permettere lo sviluppo solo di determinate specie arboree e la conseguente presenza di certe specie animali e non di altre.

Il suolo è spesso povero di nutrienti dilavati dalle piogge torrenziali, mentre la rapida decomposizione della materia organica da parte dei batteri impedisce l’accumulo di strati di humus (L’humus è un componente chimico del terreno).

L’alta concentrazione di ossidi di ferro e alluminio produce il caratteristico colore rosso del suolo. In aree di più recente di formazione geologica, come nel caso di terreni di origine vulcanica, il suolo tropicale può risultare più fertile, così come nel caso della foresta inondata, in cui la piena annuale deposita un fertile strato di limo.

4c47f0bab52ce6daaf4e41fd8701fdb5dee82e67strawberry or blue jeans poison dart frog , costa ricacolobi-rossi-sugli-alberila-foresta-amazzonicaUn secondo fattore determinante è l’altitudine, per cui le foreste tropicali pluviali possono essere grossolanamente suddivise in foreste di pianura e foreste di montagna. Le foreste di pianura, come quelle pluviali del bacino amazzonico, sono di gran lunga le più vaste, ma essendo relativamente le più accessibili sono anche quelle maggiormente danneggiate e disboscate e quindi quelle più in pericolo.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA FORESTA PLUVIALE

Come detto la foresta pluviale è un tipo di foresta che si estende nelle regioni prossime all’equatore. Il termine fu coniato alla fine del XIX secolo dal botanico tedesco Alfred Schimper.

La mancanza di ritmi stagionali, dovuta alla posizione geografica delle foreste e l’elevata umidità favoriscono una vegetazione molto rigogliosa. Le caratteristiche ricorrenti della foresta pluviale sono essenzialmente:

– Alta biodiversità animale e vegetale

– Alberi sempreverdi

– Sottobosco buio e spoglio, intervallato da radure

– Scarsità di lettiera (materiale organico che si deposita sul suolo).

– Abbondanza di liane e epifite (cioè piante che vivono su altre piante senza esserne parassita) legnose ed erbacee.

– Presenza di rampicanti “strangolatori” (es. Ficus spp.)

– Presenza di “buttresses” (cioè larghe costole alate che si trovano alla base dei tronchi) e radici a “trampoli” negli alberi che vivono in zone spesso allagate.

Plank-buttress_3La foresta pluviale è considerata un ambiente “senza stagioni”: la temperatura non scende mai sotto i 15°C, nemmeno nel mese più freddo e la media annuale è compresa tra i 25° e i 30°C.

E’ senza dubbio il regno della pioggia: le precipitazioni sono costanti e abbondanti, ben oltre i 2000 mm annui, con picchi che superano i 3000 mm.

Si respira acqua, nella foresta pluviale.

foto-della-foresta-pluviale-nb1515980564ZONE DI DIFFUSIONE DELLA FORESTA PLUVIALE TROPICALE

Questo clima immutabile che favorisce la crescita delle foreste pluviali è tipico della fascia equatoriale, dal bacino amazzonico in America meridionale a quello del Congo in Africa e poi in Indonesia, Borneo e in gran parte del Sud-Est Asiatico.

Tuttavia a causa di fattori climatici locali, la foresta pluviale, a volte, si allontana anche considerevolmente dall’Equatore: come accade lungo la costa orientale del Brasile o nel Messico meridionale per la presenza di imponenti correnti calde.

Tra queste la foresta amazzonica rappresenta circa un terzo di tutte le foreste tropicali e la maggior riserva d’acqua dolce del pianeta.

m8h5qwLe foreste pluviali sono anche il regno della vita: migliaia e migliaia di specie animali e vegetali, molte ancora da scoprire, convivono immerse nella vegetazione “a piani” distinti. E’ un’altra caratteristica della foresta.

La foresta pluviale è costituita generalmente da più strati di vegetazione. A livello del suolo sono presenti molte varietà di piante, tra cui varie specie di epifite (quali orchidee e bromeliacee). Vi è poi uno strato di vegetazione sempreverde, alto da 30 a 50 m., dominato da alcune specie di alberi che si elevano molto al di sopra di questa altezza. Un’altra caratteristica è la presenza delle liane, piante dal fusto molto allungato, il cui diametro può superare i 20 cm., che crescono appoggiandosi alle altre piante, costituendo una sorta di congiunzione tra il livello del suolo e la volta superiore della foresta. In cima c’è la cosiddetta “canopy”, il tetto, con alberi che raggiungono i 60 m. di altezza; alberi più bassi, cespugli e liane rampicanti formano un livello intermedio; infine le piante erbacee e un’incredibile quantità di materiale vegetale in decomposizione costituisce il sottobosco.

25_CRC_0305Ogni piano è un mondo a sè: moltissime piante crescono abbarbicate sui rami e sui tronchi degli alberi traendo le sostanze nutritive e l’acqua direttamente dall’aria, che ne è impregnata.

Avviciniamoci dunque alle foreste pluviali sapendo che devono all’acqua ciò che sono: agglomerati intricati di alberi, ma anche acquitrini, stagni e una miriade di corsi d’acqua, da piccolissimi diventano enormi quando le piane vengono allagate dalle piogge.

Qui corrono fiumi che danno il nome alle foreste e che nella nostra fantasia sono quasi sinonimi: Congo, Orinoco, Rio delle Amazzoni, ecc.

1_daintree_rainforestbr012Le foreste pluviali tropicali della Terra sono dunque spesso attraversate da grandi fiumi. La foresta amazzonica è percorsa dal Rio delle Amazzoni che è di gran lunga il fiume più grande del mondo. La foresta pluviale africana è attraversata dal fiume Congo che è il secondo al mondo per portata d’acqua. Questi grandi fiumi e i loro affluenti spesso escono dal loro alveo, inondando grandi estensioni di foresta pluviale. Gran parte del territorio forestale rimane pertanto sommerso per molti mesi all’anno.

P2145736mongabay_flooded_forest_00709.bialowieza-forest-photo-by-lukasz-mazurek-wildpoland-com-05In prossimità dell’Equatore generalmente non passa giorno senza che nel pomeriggio arrivi un forte temporale con piogge abbondanti. La temperatura è piuttosto alta ed è accompagnata da una notevole umidità dell’aria. Grazie a questo clima gli alberi trovano le condizioni ideali per il loro sviluppo, di conseguenza, come abbiamo detto, nelle regioni equatoriali si estendono enormi foreste pluviali tropicali.

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LA FLORA E LA FAUNA

Le foreste pluviali tropicali coprono però soltanto il 10% della superficie terrestre (1,2 milioni di ettari) eppure ospitano più del 70% di tutte le specie viventi sul pianeta. Infatti in una foresta pluviale tropicale si trova la più grande varietà di piante e animali esistente in natura. Questo dato da solo dovrebbe farne dei territori strategici, un bene comune per tutta l’umanità. La realtà, purtroppo, è molto diversa.

foresta-amazonicaLe foreste pluviali costituiscono l’ambiente vegetale più prolifico del globo; Le foreste pluviali sono gli ecosistemi più complessi della Terra, in quanto ospitano un numero incredibile elevato di specie di vegetazione. Temperature elevate, luminosità e piovosità della zona creano un ambiente ideale per moltissime piante .Queste sono comunemente latifoglie sempreverdi di differente genere e dimensione. La maggior parte delle piante ha una struttura legnosa:in un ettaro di una foresta pluviale che ha raggiunto il suo massimo sviluppo si possono trovare da 80 a 200 specie diverse.

La foresta pluviale è fatta di piante latifoglie sempreverdi. La volta arborea può superare i 45 metri d’altezza e vi si trovano una accanto all’altra innumerevoli varietà di alberi. Alcuni, chiamati emergenti, svettano oltre la volta raggiungendo un’altezza di 60 metri con tronchi dritti e privi di rami fino a 45-50 metri. Il più alto albero misurato raggiungeva gli 83 metri d’altezza. Sono questi gli alberi dal legname più pregiato.

Le temperature elevate, le precipitazioni e l’intensità della luce che filtra attraverso le nubi sono tutte caratteristiche che aiutano lo sviluppo della vegetazione. Il nome foresta pluviale deriva dal latino pluvia = pioggia, ma è anche chiamata foresta equatoriale o foresta vergine, cioè impenetrabile. Le piante sono latifoglie sempreverdi perchè le foglie non cadono mai nello stesso periodo.

A stream in the rainforest of Ranomafana National Park, eastern Madagascar. August 2010.

Le foreste pluviali offrono riparo a molta fauna varia ma composta di animali di piccola e media taglia: scimmie, uccelli, pippistrelli, rettili e anfibi. Mancano i grandi erbivori e carnivori perchè gli spazi sono molto ridotti, ma negli stagni ci sono coccodrilli, serpenti e pesci carnivori. Esse contengono il maggior numero di diverse specie viventi del nostro pianeta: si ritiene, ad esempio, che vi siano presenti milioni di insetti non ancora classificati dal punto di vista scientifico.

Le fondamentali caratteristiche della fauna tropicale sono tre:
• enorme numero di specie differenti
• pochi individui per ciascuna specie
• grande varietà di strategie per la sopravvivenza, adattamenti morfologici (cioè diverse forme del corpo) e di comportamento.

19-tucano10806416_796506133718353_6036874108875086364_nNel bacino amazzonico domina la foresta pluviale in cui la vegetazione è particolarmente rigogliosa e composta da centinaia di specie di piante della famiglia delle Euforbiacee, dalle quali si ricava il caucciù. Anche lungo la costa crescono rigogliose foreste di mangrovie, alberi del cacao, palme nane e numerose altre specie tra cui la Caesalpinia echinata, il cui legno – brazil – ha dato il nome al Paese. I frutti indigeni maggiormente coltivati sono l’ananas, il mango, la banana, l’uva, l’arancia, il fico e la guama.

Nelle zone più alte, la lussureggiante vegetazione lungo le valli fluviali si fà più rada nelle zone montuose, dove crescono soprattutto specie decidue. Le piante più alte oltrepassano i 40 m. e possono anche raggiungere i 70 m. Lo spazio intermedio comprende piante tra i 20 e i 40 m. e quelle più basse dai 5 ai 20 m. Sotto ancora troviamo la fascia degli arbusti e infine il sottobosco. Le specie di alberi che formano la foresta pluviale sono moltissime e distribuite in modo così casuale che è difficile trovare vicini due alberi uguali. Palme, pandani, baobab, agrumi, alberi del pane, del caffè, del cacao, della china e moltissimi altri alberi a noi sconosciuti formano una fitta e intricata coltre che copre completamente il terreno con il fitto fogliame, impedendo ai raggi solari di raggiungere il suolo.

Foresta-pluvialeMolte di queste piante lasciano cadere al suolo dei rami tortuosi o radici, come le mangrovie, che crescono sulle rive dei corsi d’acqua. Sono numerose le piante rapicanti. Il buio impedisce lo sviluppo del sottobosco, ma felci e arbusti riescono ugualmente a crescere. La vegetazione in questo bioma viene suddivisa in cinque livelli sovrapposti, ognuno dei quali costituisce un habitat a sè. La fascia superiore comprende la chioma degli alberi più alti, che sovrastano la volta, sotto la quale vi sono gli alberi più bassi, una fascia di arbusti e il terreno ricoperto di erbe.

Nella foresta pluviale sono presenti molte specie di animali, dei quali 400 specie sono uccelli, 125 di mammiferi e 150 di farfalle. La fauna è molto varia e differisce in molti aspetti da quella dell’America Settentrionale e dell’emisfero orietale. Tra i mammiferi di grandi dimensioni sono diffusi, il capibara, il puma, il giaguaro, l’ocelot o gattopardo americano e le volpi. Non mancano il pecari, il tapiro, il formichiere, l’armadillo, il bradipo, l’opossum, oltre a vampiri ed altri tipi di pippistrelli. Nelle regioni meridionali sono presenti numerosissimi cervi, mentre le foreste sono popolate da molte specie di scimmie e di uccelli, soprattutto pappagalli e tucani, alligatori e serpenti che comprendono il crotalo muto, il “ferro di lancia” e il boa;nei mari e nelle acque dei fiumi vivono specie quali il Pesce tigre, il barracuda e il piranha. Gli animali tendono a stabilirsi ciascuno in un particolare strato della foresta; anche se la maggior parte abita fra le fronde degli alberi.

134733877-59691c6c-319a-4d28-8fd1-057725fcad5e 173603704-18ea9e71-6069-45a7-a2dd-77d0f4aae15b 181304524-94050b66-9882-43a6-9525-8f162ec61e00red-bellied-piranhaLi possiamo trovare liberi nell’aria al di sopra degli alberi o su di essi, a livello del terreno o nei numerosi fiumi, laghi e paludi di queste foreste. Molte specie hanno sviluppato un particolare adattamento alla vita tra gli alberi, come per esempio, le rane volanti (i rocofori) e certi pippistrelli detti volpi volanti.

La temperatura media si mantiene costantemente tra i 25°C e i 35°C. La temperatura è elevata con bassa escursione termica giornaliera e annua (manca il ciclo stagionale, c’è solo l’estate). Le precipitazioni sono abbondanti e distribuite in tutto l’arco dell’anno. La foresta pluviale è un tipo di foresta che cresce nelle regioni più calde e umide del Pianeta. La foresta pluviale tropicale è la più lussureggiante e complessa della Terra; infatti presenta molte più specie di piante e di animali di qualsiasi altro ecosistema al mondo. Un tratto di foresta pluviale di soli mille ettari può ospitare più di 750 specie di alberi, più di 1000 specie di piante minori e numerosissime specie di animali. Nella foresta pluviale oltre la varietà, è eccezionale la densità delle specie viventi; infatti piante e animali si riproducono e crescono rapidamente grazie al clima. Il paesaggio della foresta pluviale è costituito da una distesa quasi ininterrotta di alberi, ed esso occupa più di 400 milioni di ettari della superficie del nostro pianeta. Le foreste pluviali equatoriali più estese si trovano nei bacini del Rio delle Amazzoni e del Congo, oltre che nel Sud-Est Asiatico ma zone meno estese si trovano anche in America Centrale, nei Caraibi, in Madagascar, in India e in Australia, con alcune differenze da zona a zona.

La foresta pluviale: la casa di numerose comunità indigene

Le foreste pluviali tropicali ospitano numerose comunità indigene. L’alta biodiversità determina una forte dispersione delle risorse alimentari, e le popolazioni di foresta, soprattutto se composte da cacciatori-raccoglitori, conducono spesso uno stile di vita seminomadico (persone che per una parte dell’anno hanno una sede fissa per poter coltivare e per un’altra parte si spostano in cerca di pascoli), su base stagionale, alternando talvolta la vita in foresta a quella in savana. Altri gruppi vivono commerciando i preziosi prodotti della foresta.

L’importanza ecologica della foresta pluviale

Le foreste tropicali sono soggette a un intensivo taglio e alla conseguente deforestazione, soprattutto nel ventesimo secolo, che ha visto la superficie delle foreste ridursi quasi della metà. Le foreste pluviali tropicali sono anche chiamate “i polmoni della terra”(chiamate così perchè parte dell’ossigeno della terra viene prodotto nella foresta pluviale tropicale).

La foresta è un ambiente di straordinario interesse ecologico per la sua biodiversità, per il legno pregiato e le piante medicinali, per il valore climatico e meteorologico e perchè costituisce il polmone della Terra, però il suo disboscamento rappresenta un grosso problema. Per questo obbiettivo sono stati costituiti molti parchi nazionali, come quello dell’Iguacu in Brasile: qui la flora rimane lussureggiante e la foresta ricca di specie animali che qui possono vivere in pace.

Foz do Iguacu 01Curiosità: lo sapevate che…

• La foresta è detta pluviale appunto per l’accentuata piovosità che la caratterizza esattamente come il nome stesso denuncia. Non per caso è chiamata anche foresta equatoriale. Nelle foreste pluviali la maggior parte delle piante e degli animali non si trova all’altezza del suolo ma nel mondo delle foglie meglio conosciuto come lo strato delle liane. Lo strato delle liane, che si trova al di sopra dei 30 metri dal suolo, è composto dall’intreccio di rami e foglie degli alberi. La maggior parte dei più noti animali incluse le scimmie, le rane, le lucertole, gli uccelli , i serpenti ,i bradipi, ed i piccoli felini si trovano nello strato delle liane.
• Esiste un farmaco meraviglioso e totalmente naturale, che arriva direttamente dalla foresta pluviale peruviana: un rimedio ricavato da una varietà di pianta amazzonica che, da generazioni, viene usata dal popolo dei Keshwa Lamas (tribù che vivevano in Amazzonia) come importante antidolorifico. A scoprirlo fu la professoressa Françoise Barbira Freedman .
• La Mangrovia è una formazione vegetale (o forestale), costituita da piante prevalentemente legnose, che si sviluppa sui litorali bassi delle coste marine tropicali, in particolare nella fascia periodicamente sommersa dalla marea.