FICUS REPENS (FICUS PUMILA)

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Tra le tante varietà, una di quelle che vanta una maggiore diffusione è il ficus repens, di origine asiatica.

Il ficus repens offre una fitta chioma di foglie lucide e di medie dimensioni, caratterizzate da un gradevole contrasto di colori: all’interno la foglia è più scura, mentre verso l’esterno è bordata di un verde molto chiaro, mentre altre varietà presentano invece foglie monocromatiche. Un’altra particolarità del ficus repens è che può essere coltivato sia in vasi di piccole dimensioni, con andamento cadente, sia come più ampia coltivazione a sviluppo rampicante: si tratta, infatti, di uno dei pochi ficus dallo sviluppo rampicante mentre è più frequente incontrare specie ad alto fusto. Con il ficus repens è quindi possibile unire tutta l’eleganza del ficus con quella delle piante rampicanti, in grado di creare ombra e riparo e decorare, creando una congiunzione tra elementi artificiali e naturali, grazie alle sue radici aeree che gli permettono di aderire a diverse superfici. Noto come ficus repens oppure ficus stipulata, in realtà lo si può trovare indicato anche come ficus pumila, il suo nome scientifico.

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CLASSIFICAZIONE CRONQUIST
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Urticales
Famiglia Moraceae
Genere Ficus
Specie Ficus pumila

CLASSIFICAZIONE APG
Ordine Rosales
Famiglia Moraceae

NOMENCLATURA BINOMINALE
Ficus pumila

800px-Starr_070906-8494_Ficus_pumilaTASSONOMIA
Il nome del genere è quello latino utilizzato per il fico comune (Ficus carica); il nome specifico deriva dal latino “pumilus = nano”, con riferimento al portamento della pianta.

NOMI COMUNI
Inglese
Climbing fig, Creeping fig, creeping rubberplant, figvine
Italiano
Fico rampicante
Cinese
Ai yu zi, bi li, man tu luo.
Francese
Figuier rampant
Portoghese
Falsa-hera, hera de china, hera-miùda, mama de pared.
Spagnolo
Higuera trepadora
Tedesco
Kletterfeige

B599-0120041DIFFUSIONE
Il Ficus pumila (noto come Fico rampicante) è un arbusto rampicante sempreverde, le sue origini provengono dall’Asia tropicale. La specie si rinviene, infatti in Cina, Giappone, Taiwan, India, Malesia e Vietnam.

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Questa specie è infatti endemica delle giungle asiatiche della fascia subequatoriale, in foreste umide ed è abituata a prosperare in un ambiente ove l’escursione stagionale non è particolarmente marcata.

Ficus_pumila_plant_on_a_wallMORFOLOGIA
Il Ficus pumila L. 1753, è sia un rampicante che un cespuglio sempreverde che presenta il fenomeno della eterofillia (presenza sulla stessa pianta di foglie di forma diversa) in corrispondenza dei due stadi di crescita, quello giovanile sterile, che può durare diversi anni, strisciante o rampicante e quello adulto fertile con fusti ascendenti.
Nella fase giovanile i rami, radicanti ai nodi, sono sottili con foglie alterne distiche (giacenti su di uno stesso piano), cordiformi o ovate, lunghe 2,5 cm e larghe 2 cm, appiattite al suolo o al supporto, di colore verde scuro.
Nella fase adulta i rami sono robusti e ascendenti con foglie di forma da oblunga a obovata e margine intero, lunghe 4-12 cm e larghe 3-5 cm, coriacee, lisce superiormente, pubescenti inferiormente.
Questa pianta dal portamento prostrato e di ridotte dimensioni utilizza le radici aeree per attaccarsi ai vari supporti pensili, i fusti si presentano sottili e ramificati e possono raggiungere una lunghezza che va dai 60 agli 80 cm. Le foglie cuoriformi, dalla superficie lievemente increspata, sono di una colorazione verde brillante, sono di dimensioni piuttosto ridotte e in alcuni casi si presentano variegate di bianco. Se la pianta cresce in modo naturale presenta una fioritura con piccoli fiori mentre nelle coltivazioni in vaso difficilmente fiorisce. I fusti, lunghi oltre i 60-80 cm sono sottili e ramificati.

ficus_pumilaLe infiorescenze sono siconi, ovvero cavità delle pareti carnose che racchiudono interamente i fiori, accessibili da un’apertura apicale racchiusa da 3 minuscole scaglie (/tipico esempio quelli del fico comune, ficus carica). I siconi, prodotti ovviamente sui rami fertili, nascono all’ascella delle foglie su un robusto peduncolo lungo 1-1,5 cm, sono solitari, da globosi a obovoidi a piriformi, 4-8 cm di lunghezza e 3-5 cm di diametro, verdi o con una leggera sfumatura rossastra a maturità, inizialmente pubescenti.
Per la fruttificazione occorre la presenza dell’insetto impollinatore, come è noto a ciascuna specie di Ficus è associato uno specifico insetto della famiglia delle Agaonidae (nel nostro caso Blastophaga pumilae Hill, 1967), che a sua volta può riprodursi solo se è presente la specie di Ficus a cui è associato; i frutti (acheni) sono pressoché globosi.
La forma selvatica si presenta completamente verde, con foglie abbastanza coriacee e di una dimensione che si aggira sui 3-3,5 cm, questa forma è indiscutibilmente resistente e cresce con una tale vigoria da formare fusti legnosi del diametro anche di alcuni centimetri. Unica pecca è il fatto che ormai questa forma non la si ritrova più nei nostri garden, se non come sporadiche piante “rinselvatichite” e facenti ormai parte della struttura del garden stesso (provenienti da vecchie piante abbandonate in qualche angolo di qualche serra). La causa della perdita di questa forma a livello commerciale è quasi sicuramente da imputarsi allo scarso effetto scenico che questa conferisce nelle composizione floreali abbinata alla comparsa di cultivar di maggior effetto..
L’unico modo per poter entrare in possesso di queste piante è quello o di chiedere alcune porzioni nei garden dove ancora è presente, o prelevarli da piante che crescono su manufatti.

OLYMPUS DIGITAL CAMERADi più facile reperibilità è invece la forma screziata, la quale si presenta leggermente ridotta nelle dimensioni, più esile, con foglie più sottili e crescita meno vigorosa.
Questa forma presenta foglie con bordi e macchie bianche, dovute alla mancanza di clorofilla nei tessuti del mesofillo sottostante. In queste piante a volte possono comparire nuovi rami con foglie completamente verdi a causa di una divisione cellulare particolare a livello dei meristemi apicali, la quale comporta la formazione di una cellula priva del gene responsabile della caratteristica maculatura.
Sul mercato prima della comparsa di questa forma screziata era comparsa la stessa forma ma completamente verde, questa sarebbe un’ottima pianta da terrario, in quanto altamente vigorosa e conferisce un effetto decisamente “naturale”, data l’omogeneità del colore verde.
Anche questa però sembra essere sempre meno reperibile nei garden.
Una varietà poco presente sul mercato è quella a foglie piccole, spesso denominata micro leaf, la quale presenta foglie di circa 1 cm e internodi molto corti, così da formare pareti veramente compatte e di splendido effetto.

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Specie dalla particolare modalità di crescita, si comporta inizialmente da rampicante, fase che possiamo definire, come detto, giovanile, coprendo fittamente suolo, rocce, pareti o tronchi d’albero con una densa rete di rami sottili e piccole foglie ravvicinate e appiattite al supporto, cui aderisce con le radici avventizie, raggiunto il limite di questo inizia la fase adulta, fertile, con rami ascendenti o orizzontali, robusti, con foglia di forma e dimensioni differenti da quelli della fase giovanile ed alle cui ascelle vengono prodotti i siconi.

ficus-pumila_O5COLTIVAZIONE
La coltivazione del Ficus pumila è molto semplice, sia partendo da piante già radicate che da stoloni privi di radici.
Qual’ora si acquistino piante in vaso è consigliabile svasarle e ripulire le radici dal vecchio substrato, che molto spesso è composto da terricci ricchi in nutrienti e spesso fradici e/o compatti.
Una volta ripulite le radici può essere messa a dimora nel terrario direttamente nel substrato (meglio se in torba) oppure la si può trattare come pianta epifita, appoggiandola su una parete o su qualche legno. In questo caso (come nel caso delle talee) è bene mantenere molto alto il tasso di umidità per una decina di giorni, finché non compaiono le nuove radici a livello dei nodi.
Le temperature ideali di mantenimento si aggira dai 20 ai 30 °C, ma sopporta senza danni temperature che scendono fino ai 5 °C e se acclimatate adeguatamente possono sopportare temperature anche inferiori, soprattutto la forma selvatica.
Necessita come già detto di un buon grado di umidità, sopportando bene annaffiature copiose e frequenti, ma va posta attenzione sia ai ristagni d’aria che a quelli d’acqua, spesso responsabili di marciumi fogliari e radicali.
In presenza di un buon livello di illuminazione, come in prossimità delle fonti luminose, cresce molto rigoglioso e fitto, ma tollera bene anche situazioni di penombra (in questo caso però gli internodi saranno più lunghi e le foglie meno splendenti).
La riproduzione avviene esclusivamente per talea, tagliando porzioni di getti apicali di almeno 15-20 cm e interrandoli in torba per la parte basale o posizionandoli direttamente nei terrari, con le accortezze sopra citate.

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Questa pianta ornamentale viene coltivata in vasi pensili per permettere ai rami di rampicare e tappezzare la parete. Solitamente viene utilizzata per ricoprire muri spogli o terrazzi.
Di veloce crescita, in terrario, viene utilizzata principalmente per ricoprire il fondo, rocce e pareti, sia in zone illuminate che in ombra.
Da tenere presente però che come tutti i rampicanti che aderiscono alla superficie lascia tracce che possono difficilmente essere rimosse ed è anche in grado di danneggiare strutture legnose.

L’importante che la temperatura sia costante e tendente al caldo. Temono i repentini sbalzi di temperatura.
Temperature inferiori ai 15°C possono minare la salute degli esemplari non ancora acclimatati e portare alla morte della pianta.

Questo arbusto può ricreare anche un ambiente molto particolare facendo da sfondo ad altre piante fiorite.

Ficuspumila1Il Ficus predilige un clima umido e luminoso, in quanto essendo una pianta dalle origini tropicali, l’ambiente idoneo deve essere caldo – umido. Gli esemplari di Ficus infatti sono molto sensibili alle brusche variazioni di umidità presente nell’aria e nel suolo. Quando coltiviamo questa pianta dobbiamo infatti tenere presente che il suo habitat originario si situa nelle giungle tropicali: questo ecosistema è caratterizzato da precipitazioni costanti e da suolo umido e ben drenato.
Il Ficus pumila, quindi, va annaffiato con regolarità ogni volta che il terreno appare poco umido (è sufficiente toccare il suolo con la mano per verificare se questo è ancora bagnato o sta diventando troppo secco)
Avendo andamento rampicante quasi epifita, la pianta mal tollera l’esposizione diretta ai raggi solari: questi possono infatti causare estese ustioni all’apparato fogliare ed arricciamento dei germogli.

7612208Anche nella stagione invernale, come detto, la temperatura non deve scendere al di sotto dei 15 gradi e in estate si può posizionarla all’esterno ma non al sole diretto; fate particolare attenzione anche alle correnti d’aria, molto nocive per l’arbusto.
Il terreno ideale deve essere soffice, ricco di sostanze organiche, con un buon livello di drenaggio;
il suo substrato ideale di coltivazione è composto da un mix di terriccio soffice e torba, mentre vanno evitati terreni calcarei e argillosi: oltre a fornire alla pianta la maggior parte degli elementi nutritivi necessari al proprio accrescimento, questo tipo di substrato favorisce il drenaggio dell’acqua in eccesso, allontanando il pericolo di ristagno basale. Tale fenomeno può presentarsi con maggiore frequenza nelle piante coltivate in vaso.
Si consiglia di mettere sul fondo del vaso uno strato di 2 – 3 cm di ghiaia per permettere uno scolo dell’acqua in eccesso o dei cocci di vaso spaccati.
Da evitare in modo assoluto terreni argillosi e compatti che resterebbero inzuppati di acqua a lungo con la formazione di muffe e parassiti.

8697947Tenete presente che queste piante hanno la necessità di svilupparsi, è dunque opportuno scegliere vasi grandi o comunque di rinvasare almeno ogni due anni, integrando con terriccio se quest’ultimo sarà insufficiente per il nuovo vaso.
L’entità delle irrigazioni va modulata in funzione della stagione climatica: in estate e primavera può essere necessario nebulizzare acqua nell’ambiente per mantenere costante l’umidità atmosferica e irrorare la pianta anche due volte a settimana. Con il sopraggiungere dell’autunno e dell’inverno, invece, le annaffiature possono essere ridotte.
Le nebulizzazioni devono essere fatte in modo regolare, spruzzando acqua anche sulle chiome, l’importante è tenere il terreno costantemente soffice e umido; la concimazione con fertilizzanti liquidi e concime per piante tropicali va fatta almeno un paio di volte al mese.
In terrario dove possono essere presenti anche animali è sconsigliata la concimazione con prodotti chimici, potenzialmente tossici per gli animali. Usare prodotti per la concimazione di piante d’acquario e studiati appositamente per uso acquariologico.
Se la pianta presenta alcuni rami secchi è necessario toglierli tagliando alla base e comunque verificare se non ci siano cause parassitarie in atto.
Sono state selezionate molte varietà, tra cui alcune variegate.

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Piante ben stabilizzate necessitano di potature annuali, in primavera, per tenere sotto controllo l’esuberante vegetazione, che altrimenti può diventare aggressiva.
Viene coltivata in vaso, grazie anche alla sua adattabilità a situazioni scarsamente luminose, in posizione ricadente, alla base di altre piante o facendola arrampicare su supporti ricoperti di muschio o su pareti rocciose.
Nei terrari tende a svilupparsi in poco tempo su ampie superfici e per questo deve essere periodicamente potato al fine del suo contenimento, onde evitare il soffocamento delle altre piante.
Tra le piante da terrario è forse il rampicante per eccellenza, grazie alla facilità di reperimento che a quella di coltivazione.
Presenta crescita rapida e si ancora facilmente a qualsiasi supporto, riuscendo a far presa addirittura negli angoli in vetro dei terrari, e tutto ciò grazie alle numerose radici aeree che si formano a livello dei nodi.

DisplayImage.ashxRINVASO
Con l’approssimarsi della primavera, può essere necessario procedere ad un rinvaso biennale di ficus troppo cresciuti. Ovviamente questi andranno alloggiati in contenitori più grandi o posti definitivamente a dimora per permettere lo sviluppo ottimale dell’apparato radicale. Durante le operazioni di travaso non dimentichiamoci di eliminare eventuali parti morte della pianta, come rametti secchi e fronde lignificate. La pianta ne trarrà giovamento e sarà in grado di produrre un’infiorescenza più abbondante.

Ficus_pumila_1RIPRODUZIONE
. Si riproduce per seme, ma solitamente per porzioni di fusto radicate o talee.

In natura, la riproduzione di questa pianta avviene tramite semi, ma nella maggior parte dei casi, vista la difficoltà nel reperire le sementi, si riproduce tramite la tecnica della talea.
Questa tecnica permette una facile riproduzione attraverso semplici passaggi.
Nel periodo da giugno ad agosto si prende da un rametto apicale una talea di 12 cm circa, tagliando nettamente a circa 1 cm al di sotto di un nodo.
Interrate la talea circa 1/3 della sua lunghezza, avendo tolto precedentemente le foglie; la terra ideale per piantare il nuovo ramo deve essere composta da torba e sabbia in parti uguali per creare un giusto drenaggio.
Trascorso circa un mese, potete ripiantare la tale in un vaso più grande; la temperatura ideale per una buona radicalizzazione dovrà essere di circa 18 – 20°
se necessario, si consiglia di coprire con un telo di plastica per creare una mini-serra, ma ricordatevi di arieggiare una volta ogni due giorni per evitare condense e produzioni di parassiti dannose per la nostra talea.
Il concime ideale da utilizzare almeno una volta al mese dovrà essere ricco di azoto da diluire comunque nell’acqua durante l’innaffiatura.

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MALATTIE E PARASSITI
Diversamente da altre specie di Ficus questa pianta è molto rustica e resistente ma può essere comunque preda di parassiti e malattie; l’importante è monitorare costantemente l’arbusto, controllando con attenzione le foglie, perchè spesso alcuni insetti e parassiti si nascondono nella pagina inferiore o si nascondono nelle gemme. È soggetta all’attacco di cocciniglie, afidi, acari e tripidi.
Se la pianta presenta una caduta abbondante di foglie, la causa potrebbe essere una posizione errata del vaso come ad esempio troppo al buio, in alternativa potrebbe essere causa di correnti fredde o poca irrigazione. è dunque opportuno verificare lo stato di coltivazione del nostro arbusto e modificare le abitudini errate.
Se c’è un afflosciamento di foglie, allora in questo caso sarà sintomo di eccessive innaffiature, cercate di tastare il terreno prima di procedere con l’acqua.
Anche se si presenta un ingiallimento improvviso alle foglie, la causa è l’eccessiva irrigazione;
nel caso contrario, di scarsa innaffiatura, le foglie tenderanno ad arricciarsi e a seccarsi.
Anche il sole diretto può provocare arricciamento alla foglia seccandola completamente.

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Cocciniglia e afidi sono i principali e più diffusi nemici del ficus, da combattere preventivamente evitando gli ambienti con aria troppo stagnante, soprattutto alla luce del fatto che il ficus richiede molta umidità ambientale e luce non diretta per vivere bene.
Se la foglia presenta macchie brune sul lato inferiore, è probabile che ci sia la presenza di Cocciniglia, piccoli insetti che si nutrono dei succhi vegetali delle piante, rendendole sempre più deboli. Un rimedio efficace è quello di togliere questi parassiti utilizzando un batuffolo imbevuto di alcool o in alternativa, se l’arbusto è di larghe dimensioni, si possono lavare le foglie con acqua e sapone neutro, strofinando delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti e risciacquare con acqua per togliere tutti i residui del sapone. Sappiate anche che in commercio esistono antiparassitari molto efficaci per questo tipo di problema.
Se le foglie si presentano gialle, accartocciate con un aspetto polverulento, allora è probabile ci sia la presenza del ragnetto rosso, acaro molto dannoso per le piante.
Se l’arbusto è di piccole dimensioni si può provare a toglierlo con acqua e sapone, lavando accuratamente le foglie, se questo sistema risulta inefficace, sarà necessario provvedere facendo nebulizzazioni alla chioma con insetticidi specifici.
Anche l’infestazione di Tripidi, piccoli insetti, possono causare indebolimento alla pianta e un fogliame con deformazioni e bollosità.

In caso di infezione, se la zona è localizzata è possibile optare per una potatura che possa eliminare ogni parassita, mentre in caso contrario sarà necessario adottare rimedi specifici e ricorrere all’uso di antiparassitari. Nel periodo primaverile è possibile utilizzare anche prodotti che offrano una copertura preventiva, per proteggere i ficus da possibili attacchi e infestazioni. In ogni caso, è fondamentale poter intervenire prima che la diffusione dei parassiti sia tale da compromettere in modo irreparabile la pianta.
Efficaci i prodotti insetticidi a base di piretro da nebulizzare con costanza sulla pianta.
Se la pianta è sita in un appartamento, prima di nebulizzare con insetticidi provate a contrastare il problema utilizzando prodotti naturali; in caso di inefficacia, ricordate che dopo l’utilizzo di antiparassitari chimici è necessario areare la stanza per diversi minuti per evitare inalazioni pericolose per la nostra salute.

ficus_pumila_creeping_fig_homeflowersCOLTIVAZIONE IN TERRARIO

Specie estremamente utile e adatta al terrario umido tropicale, utilizzata anche per l’esterno laddove il clima risulti mite. Di facile moltiplicazione, tende ad espandersi molto rapidamente se esposto ad una buona luce. Indispensabile nella creazione di pareti verdi ricoperte di vegetazione. Le talee radicate possono condurre vita da epifite semplicemente fissandole su un materiale adeguato ( xaxim, epiweb, materiali vari rivestiti) Unico difetto: a volte può diventare davvero infestante , quindi andrebbe contenuto con periodiche potature. Le parti tagliate possono essere utilizzate per ottenere nuove piante. Generalmente reperibile nei garden forniti. La varietà screziata di bianco risulta un po’ più delicata.
Il ficus repens è una pianta che si adatta anche alla coltivazione in terrario, collocazione che può rispondere al meglio alle sue esigenze di luce: il ficus repens, infatti, necessita di molte ore di luce ma non patisce una parziale ombra, mentre l’illuminazione non dovrebbe mai essere diretta, soprattutto nelle ore più calde, perchè le foglie potrebbero bruciarsi. I ficus amano comunque le temperature molto calde e non patiscono l’estate, mentre in inverno non dovrebbero mai essere esposti a temperature inferiori ai 13 gradi: occorre quindi poter riporre la pianta al riparo in inverno se durante l’estate si è scelto di esporla all’aperto, garantendole protezione dal clima rigido e dalle correnti d’aria. Al contrario, nella stagione calda, il ficus repens ha bisogno di un ambiente umido: si consiglia quindi di nebulizzare le foglie, anche tutti i giorni se necessario, per mantenerle belle e lucenti. Allo stesso modo, passare regolarmente le foglie con un panno umido aiuterà la loro traspirazione e garantirà alla pianta un aspetto ancora più elegante e gradevole.

ab485fc07bdd7b7e09962c44c4b7dfb9VASO E TERRENO

Nel periodo primaverile, in particolare, il ficus repens ha bisogno di notevoli quantità d’acqua: il terreno non deve mai essere asciutto, ma nemmeno eccessivamente umido e vanno evitati in ogni modo i ristagni d’acqua, che potrebbero far marcire le radici e di conseguenza portare alla morte della pianta. Il terreno quindi deve poter essere adeguatamente drenante, oltre che ricco di tutti gli elementi nutritivi necessari al ficus per crescere e svilupparsi in salute. Per avere questa certezza sarà possibile ricorrere a dell’apposito concime, da selezionare sulla base delle esigenze specifiche del ficus combinate con il tipo di terreno nel quale si trova. La concimazione viene effettuata solitamente nel periodo primaverile, con la ripresa del ciclo vegetativo della pianta, utilizzando un concime liquido da diluire nell’acqua di annaffiatura con una cadenza circa bisettimanale. Il rinvaso deve invece avvenire quando le radici iniziano ad occupare tutto il vaso, poiché il ficus mal sopporta che lo sviluppo delle proprie radici avvenga all’interno di un vaso che le costringe eccessivamente. Il terreno ideale sarà quindi un terriccio a base di torba, mentre il rinvaso va fatto all’inizio della primavera, quando la pianta riprende a crescere con maggior vigore.

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NOTE
Il fogliame è tossico per ingestione ed il contatto con la linfa lattiginosa può dare reazioni allergiche in individui particolarmente sensibili.
Varie parti delle pianta sono utilizzate nella medicina tradizionale, in particolare cinese, per diverse patologie.

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