Allestimento terrario per Dendrobatidi – Linee guida per neofiti

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Allestimento terrario per Dendrobatidi
un metodo semplice per ottenere un terrario adeguato
Linee guida per neofiti

Modello di terrario: per un gruppo di 3-4 Dendrobatidae le dimensioni minime della teca sono: 40x40x40 (h) . Per le specie arboricole ( Ranitomeya sp. , Oophaga sp.) la teca dovrebbe risultare più sviluppata in altezza       ( 40x40x60-70) Da evitare il riciclaggio di vecchi acquari o altri contenitori inadeguati. La teca per Dendrobatidae deve disporre di grate per aerazione opposte ( una anteriore, in genere sotto le antine, una superiore, in genere posta sul “tetto” del terrario, in prossimità della congiunzione tra vetro posteriore e vetro di copertura.

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Accessori:

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Illuminazione: neon interni ( con supporti per uso acquariologico) con emissione UVA- UVB al 2% ( rispettando la distanza ottimale per l’esercizio) , plance “PL” esterne per uso acquariologico, compatte ( da posizionare sempre esternamente) Da evitare: spot e qualsiasi tipo di lampada ad incandescenza.Terrario 3

 

Riscaldamento: il terrario per Dendrobatidae andrebbe preferibilmente posizionato in una stanza nella quale, durante la stagione invernale, le temperature si aggirino per lo meno attorno ai 20-22°C. Collocazioni in ambienti freddi comportano l’uso di metodi di riscaldamento complessi e, talvolta, un difficile raggiungimento dei parametri necessari.Per la maggior parte delle specie, i valori ideali si aggirano attorno ai 24-25°C diurni, con un decremento notturno sino a 19-20°C. Cavetti riscaldanti interni: utilizzare dei cavetti di bassa potenza (15-20 watt) collocati al di sotto del materiale di fondo (torba) da mantenere costantemente umida. Piastre riscaldanti esterne: elemento riscaldante da far aderire ai vetri laterali o alla parete posteriore esternamente. Le piastre riscaldanti esterne sono una buona soluzione, ma, non contribuiscono al riscaldamento del materiale di fondo che tende a rimanere
freddo e umido se le temperature della stanza risultano basse. Qualsiasi elemento riscaldante dovrebbe essere collegato ad un termostato.assemblaggio

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Impianti di nebulizzazione: una soluzione ottimale per il mantenimento dei parametri di umidità è costituita dall’utilizzo di impianti di nebulizzazione a pressione dotati di timer a secondi programmabile. Il tasso di umidità ideale per la maggior parte delle specie è compreso tra il 75 e il 90%. Un impianto programmabile può essere impostato in modo da umidificare in più riprese nell’arco della giornata la teca. Quando si parla di nebulizzazioni, si intendono gli interventi necessari al mantenimento di un tasso di umidità che può essere comprensivo di oscillazioni anche piuttosto sensibili. Va ricordato , tuttavia, che le rane non necessitano di un tasso di umidità fisso su valori estremi , ma di nebulizzazioni “ragionevoli” che evitino il porsi in essere di “situazioni da pantanal” deleterie per piante e animali.

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ARREDAMENTO TERRARIO

Rivestimento delle pareti: la creazione di un ambiente volto a imitare , nei limiti dello spazio disponibile, un piccolo settore di foresta pluviale , può essere ottenuta coprendo la parete di fondo e quelle laterali con un rivestimento di materiali destinati ad offrire il supporto alla vegetazione rampicante o epifita. I materiali utilizzabili sono diversi: dai pannelli in fibra di cocco ( materiale oramai superato) alle tavole ottenute dagli stipiti delle felci arboree (“xaxim”) ai prodotti sintetici come l’Epiweb. Chi ha una minima manualità con il “fai da te” può anche usare schiume poliuretaniche da rivestire. La soluzione ottimale , a mio avviso, è costituita dai pannelli di Epiweb. Si tratta di un materiale purtroppo di non facile reperibilità in Italia, ma che è possibile comunque ordinare all’estero da qualche azienda specializzata nei prodotti da terrario per Dendrobatidi. L’Epiweb ha una struttura che permette un perfetto ancoraggio delle piante rampicanti ed epifite. Inoltre , se le condizioni di luce e umidità risultano ottimali, tende a coprirsi nel tempo di muschi ed epatiche. Un’alternativa possibile è rappresentata infine dalle mattonelle di torba pressata per uso acquariologico : le mattonelle si possono fissare con del silicone alle pareti da rivestire ed hanno il vantaggio di mantenersi umide offrendo un buon supporto alle specie rampicanti.

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Legni e materiali d’arredo: per ricreare un’ambientazione gradevole all’appassionato e gradita alle rane , è possibile l’utilizzo di radici e legni fossili per acquari da collocare anche e soprattutto come supporto per alcune specie botaniche epifite. Onde evitare problemi ( marcescenza o introduzione di patogeni e parassiti) sarebbero da evitare legni e rami raccolti in natura che prevedono dei trattamenti complessi e non sempre efficaci, da effettuare prima dell’introduzione nella teca. Meglio investire qualche Euro in materiali “inerti” come appunto i legni fossili per acquari, piuttosto che dover ricorrere a cure complesse per l’aver introdotto nel terrario qualche “ospite indesiderato”. Fondamentali inoltre i nascondigli costituiti da mezzi gusci di cocco che in un terrario per Dendrobates non dovrebbero mai mancare.21605_1206276716068496_271898509062194909_n8221558033_55e4d0b41f

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Piante:

Muschi ed epatiche: la sopravvivenza di muschi ed epatiche è strettamente legata alle condizioni climatiche e di illuminazione della teca. Da evitare nel modo più categorico i muschi nostrani: si tratta di Briofite che necessitano di climi freddi e umidi , come anche di periodi più secchi, quindi non sono assolutamente adatti ad un terrario dai parametri climatici piuttosto stabili. Una possibile soluzione è costituita dall’uso di muschi esotici da fissare sulle pareti di Epiweb, in particolare Vesicularia dubyana (muschio di Giava) o specie simili provenienti dai tropici. E’ bene rammentare che la crescita delle Briofite non è velocissima e si pone in essere se la combinazione di luce e umidità è confacente alla specie.

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Felci: sono reperibili in commercio moltissimi generi e specie di felci epifite utilizzabili per ricreare un’ambientazione tropicale nel terrario destinato alle rane. Purtroppo la maggior parte delle specie più rare è reperibile solamente in alcuni siti nordeuropei specializzati in “terraristica rainforest” . Nei vivai italiani, tuttavia, è comunque possibile reperire qualche pianta da utilizzare nei terrari per Dendrobates

Felci epifite relativamente comuni in commercio nel nostro paese:

Asplenium nidus-avis ( utilizzabili gli esemplari giovani)
Microsorium diversifolium ( ottima pianta per terrari medio-grandi)
Microsorium petropus ( ottima pianta facilmente reperibile nei negozi di acquari)
Microsorium musifolium ( ottima pianta utilizzabile solo in terrari grandi)
Nephrolepis cordifolia ( adatti gli esemplari giovani o le forme “dwarf”)

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Bromelie: anche per quanto riguarda la famiglia delle Bromeliaceae, vale il medesimo discorso fatto per le felci: in Italia le specie botaniche di gran pregio sono di difficile reperibilità. Nei vivai locali è possibile trovare i consueti cultivar di produzione olandese poco adatti all’utilizzo per fini terraristici. La maggior parte delle Bromelie provenienti dalla produzione florovivaistica nordica viene fornita in stadio di fioritura, risultando quindi nella fase conclusiva della propria vita. Forniamo comunque un elenco delle poche specie reperibili utilizzabili in qualche misura nei terrari

Bromeliaceae di produzione olandese utilizzabili per il terrario:

Neoregelia schultesiana “fireball” ( la più adatta tra le Bromelie “commerciali”)
Neoregelia carolinae ( adatta a terrari medio-grandi)
Vriesea spendens ( l’unica specie botanica potenzialmente utilizzabile, tra una produzione immensa di cultivars non adatti)
Tillandsia dyeriana ( specie di foresta pluviale molto adatta all’utilizzo in terrario)
Cryptanthus sp. ( piccole Bromelie terrestri o epifite,molto indicate per la coltivazione in terrario umido tropicale)
Nidularium innocentii ( pregiata bromelia simile a N. carolinae, non facilmente reperibile)
Canistropsis billbergioides ( occasionalmente reperibile in commercio)

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Come fissare le epifite sui materiali di arredo: per fissare le piante epifite ai materiali di rivestimento delle pareti o sui legni d’arredo possono essere usate le comuni fascette per elettricisti: si introduce un po’ di muschio o sfagno tra le radici delle piante e il supporto e si fissa il tutto con una fascetta, avendo cura di non stringere all’eccesso. Dopo qualche tempo, le piante inizieranno a produrre nuove radici stabilizzandosi. Durante la fase successiva al posizionamento delle piante, è opportuno mantenere un buon tasso di umidità unito ad una buona illuminazione. Inserire la vegetazione prima di introdurre gli animali, in modo da poter verificare l’attecchimento delle piante e eventualmente apportare delle modifiche, laddove necessario.

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Piante rampicanti e altre specie botaniche utilizzabili in terrario:

molte specie botaniche di gran pregio sono reperibili nei vivai nordeuropei. Dovendoci affidare al vivaismo nostrano, sarà comunque possibile acquistare ed utilizzare alcune rampicanti finalizzate al rivestimento delle coperture delle pareti. Le specie per il terrario di dimensioni contenute o medie non sono molte, comunque riportiamo quelle più facilmente reperibili a prezzi contenuti.

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Rampicanti per il terrario umido tropicale:

Ficus repens ( una delle specie più in uso, crescita rapida, molto adattabile)
Philodendron scandens( ottima pianta , non la più veloce nella crescita ma di buon effetto)
Scindapsus aureus (il comune “Pothos”, di poco pregio ma utile)

Altre piante utilizzabili per il terrario umido tropicale:

Fittonia werschaffeltii ( pianta di facile adattabilità, presente in commercio con vari
cultivars)
Peperomia sp. ( alcune specie adatte al clima caldo-umido)
Pilea sp. ( alcune specie adatte al clima caldo-umido)
Spatiphyllum sp. ( i giovani esemplari sono adatti ai terrari di medie dimensioni)
Tradescantia sp. ( piante molto adattabili, in qualche misura adatte al terrario tropicale)

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Conclusioni: abbiamo fornito un elenco comprendente alcune specie reperibili in commercio. Ovviamente la scelta delle specie vegetali potrebbe rivelarsi molto più ampia, ma dipende soprattutto dall’offerta dei vivai locali. L’allestimento di un terrario “rainforest” più elaborato comporta comunque la scelta di specie vegetali non reperibili in Italia ma solamente presso vivaisti e produttori del mercato tedesco e olandese. Partendo comunque da un allestimento e una vegetazione “di base” risulterà possibile ricreare delle condizioni di allevamento ottimali , ottenendo inoltre un buon effetto visivo tramite un’adeguata sistemazione della vegetazione e degli arredi.

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CIBO VIVO

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L’allevamento delle Dendrobatidae è noto che necessita di una minima dimestichezza da parte dell’allevatore con la produzione di insetti vari finalizzati a nutrire queste raganelle ben note per la loro voracità.
Il rifornimento nei negozi o tramite i rivenditori online , evitando l’autoproduzione domestica, generalmente non rappresenta una soluzione soddisfacente, in quanto una mancata consegna o l’assenza di disponibilità prolungata dei “prodotti” potrebbe concorrere a mettere a serio rischio la sopravvivenza di questi anfibi che offrono un margine minimo di resistenza in caso di non disponibilità di cibo. La soluzione consiste quindi nel produrre in casa per lo meno una parte del cibo vivo, riservando agli acquisti eventuali integrazioni con insetti diversi da quello che si può produrre in ambito domestico.

Prima di passare agli animali, vediamo di riassumere a grandi linee quanto detto:

Terrario di dimensioni adeguate, partendo da una misura base di 40x40x40 (60-70 per le arboricole) a salire. Non vanno usati ex acquari riciclati.

Elementi riscaldanti , quindi cavetti o piastre esterne.

Impianti di illuminazione , quindi neon, plance PL o compatte in caso di terrari Exo Terra

Impianti di nebulizzazione

Materiali di rivestimento pareti , quindi Epiweb o xaxim in primis. Si possono usare anche altri materiali come mattonelle di torba per acquari, rivestimenti in schiuma poliuretanica, sughero pressato e via dicendo.

Altri elementi d’arredo, ovvero legni fossili e mezzi gusci di cocco e il substrato costituito da torba di sfagno pura e non terricci universali per piante.

Piante, possibilmente evitando le Bromelie da garden center.

ALLESTIRE BENE LA TECA E AVVIARLA PRIMA DI INTRODURRE LE RANE.

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Specie adatte alle prime esperienze

EPIPEDOBATES ANTHONY

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(per info dettagliate ,vedere la scheda nella sezione articoli)

Specie molto adatta al neofita, di facile allevamento e resistente. Vive bene in un range di temperature che vanno dai (15) 18°C notturni a 24-26°C diurni. Facile da riprodurre , è al di là di ogni dubbio la Dendrobatidae più indicata per fare le prime esperienze riproduttive con le “poison frogs”.

 

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(per info dettagliate ,vedere la scheda nella sezione articoli)

Specie di facile allevamento, adatta al neofita. D. leucomelas preferisce dei valori di temperatura un po’ più alti della media, per cui l’unico aspetto da considerare è di allevarla per lo meno in un range compreso tra i 25-28°C diurni. Specie un po’ più complessa da riprodurre rispetto a E. anthonyi ma tutt’altro che impossibile.

 

DENDROBATES AURATUS

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(per info dettagliate ,vedere la scheda nella sezione articoli)

Specie anch’essa di facile allevamento, con qualche riserva dovuta per lo più al carattere un po’ timido che non ne permette, a volte, un costante monitoraggio.
Facile da reperire in commercio, la riproduzione in terrario si può ottenere senza difficoltà insormontabili.
i fermiamo qui con le specie adatte al neofita perchè riteniamo che altre specie potenziali siano adatte solamente a partire da un minimo di esperienza acquisita.

Qualche suggerimento in materia di acquisti:

Valutare bene quale specie si intende allevare e preparare un terrario idoneo

Acquistare le rane solamente a lavori conclusi e terrario avviato

Preparare con grande anticipo le colonie di insetti da pasto

Evitare i “fritti misti”: una specie per terrario

AL MOMENTO DELL’ACQUISTO:

acquistare solamente rane appartenenti alla medesima locality

evitare di acquistare animali magri e deperiti o obesi o con escoriazioni

evitare di acquistare animali “statici” che non reagiscono agli “stimoli”

evitare di acquistare un numero maggiore di animali rispetto alla capienza del terrario

Evitare di acquistare froglets microscopici freschi di metamorfosi

Indirizzarsi possibilmente su taglie medium size o adulti

ESIGERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO, DAL RIVENDITORE/CEDENTE LA DOCUMENTAZIONE CITES: L’ATTO DI CESSIONE VA COMPILATO IN DUE COPIE. UNA RIMANE AL CEDENTE ,L’ALTRA RIMANE A CHI ACQUISTA GLI ANIMALI

in caso di acquisti nella stagione invernale attrezzarsi con scatole di polistirolo dotate di coperchio

in caso di acquisto durante la stagione estiva, proteggere gli animali dalle calure e utilizzare un’automobile climatizzata

Dopo aver introdotto gli animali nel terrario, evitare di disturbare continuamente i nuovi arrivi e farsi prendere dalle “ansie da morte imminente”. gli animali appena introdotti possono scomparire per qualche tempo. Da evitare assolutamente l’immonda pratica di ribaltare il setup per cercare gli esemplari appena giunti. Le rane necessitano di qualche tempo per prendere confidenza con il nuovo ambiente.

fonte: http://www.terraritalia.com/

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